Errore nel voto Doccia gelata per la nissena Miele

Di Giuseppe Attardi / 12 Febbraio 2016

SANREMO. Tutti guardano Sanremo. Ma in quanti cantano Sanremo? Ieri, nella serata del Grande Karaoke, saranno stati davvero tanti. Forse più dei quasi 11 milioni (share 49.91%) di italiani che hanno fatto toccare il più alto ascolto a una seconda puntata del Festival, quando tradizionalmente si registra un “calo fisiologico”. Sempre ieri è cominciato il gioco di tweet tra Fiorello e Giancarlo Leone, direttore di Rai1, sulla presenza dello showman siciliano nella serata di sabato che coincide con il big match tra Juventus e Napoli. S’ipotizza un collegamento video con Zurigo dove è in scena L’ora del Rosario, più realistica la già annunciata presenza di Giuseppe Fiorello.

 

NUOVE PROPOSTE: E’ CAOS. S’inizia però con un brivido. Nelle sfide a due in stile talent tra le Nuove Proposte, è giallo in sala stampa perché va in tilt il sistema di votazione quando si deve scegliere tra Mentre di parlo di Miele e Amen di Francesco Gabbani. Una parte dei “votatori” in dotazione dei giornalisti va in tilt. E nella somma del televoto (50%) e della Sala stampa (50%), prevale sul filo di lana (53% contro 47%) la nissena. Il risultato è però contestato e qualcuno parla di voto falsato e, addirittura, di brogli. Scoppia il caos. Così, dopo la proclamazione in diretta del vincitore, Rai1 decide di ripetere il voto in sala stampa, per sgomberare da ogni ombra la gara. E allo scrutinio–bis il colpo di scena: il risultato viene clamorosamente ribaltato. Una doccia gelata per Miele che già stava festeggiando. Al suo posto in finale va Gabbani con uno scarto risicato (50.8%). Le lacrime di gioia diventano amare. «Mi bastava arrivare fino a questo punto» tenta di nascondere la delusione la ragazza nissena, confortata da tutti. Carlo Conti ha promesso che stasera le verrà concessa una finestra per far riascoltare la canzone. Anche se le forti pressioni di Caterina Caselli e dell’entourage della cantante siciliana lasciano presagire la possibilità di una finale a cinque. Intanto sul pasticcio sono in corso verifiche da parte della polizia postale. Più chiara la vittoria di Mahmood con Dimentica (67%) sul tenorile siculo–australiano Michael Leonardi.

 

LA GARA DELLE COVER. E’ la sera del Grande Karaoke, nella quale Carlo Conti ci sguazza. E’ la sua specialità. Ed è anche l’asso nella manica di chi è uscito dai talent. Come Noemi, che urla Dedicato, gioiello scritto da Ivano Fossati per Loredana Bertè. I Dear Jack giocano con il Quartetto Cetra di Un bacio a mezzanotte. Gli Zero Assoluto trasformano in una ninna nanna Goldrake. Le grandi finezze vocali di Giovanni Caccamo insieme con Deborah Iurato esaltano Amore senza fine di Pino Daniele. Tutt’al più, con inserti rap di Fred De Palma è l’autocover, autocommemorazione e autogol dell’avatar di Patty Pravo; Alessio Bernabei, più Benji e Fede, rilegge il Cocciante di A mano a mano nello stile di Rino Gaetano; Dolcenera dà una scossa elettronica all’Amore disperato di Nada; Clementino emoziona rileggendo con rispetto il Don Raffae’ di Fabrizio De André. A sparigliare Elio e le Storie Tese. Mettono mano alla Quinta di Beethoven, adottando però la cadenza disco music di Walter Murphy arricchita da strofette da trottolini amorosi: è il Quinto Ripensamento. Rocco Hunt diverte e fa ballare l’Ariston con il classico Tu vuo’ fa l’americano (ma stiamo a Sanremo) tra suoni vintage e beat. Extraterrestri al confronto di Arisa in Cuore (Rita Pavone) e della pur brava Francesca Michielin con Il mio canto libero di Lucio Battisti. O dell’inespressivo Valerio Scanu, killer di Io vivrò (senza te) di Battisti. Nella sufficienza il Morandi di Se perdo anche te riempito di soul da Irene Fornaciari. I Bluvertigo si riscattano con il Modugno de La lontananza tra violini e electro–pop. Lorenzo Fragola gioca sul sicuro con La donna cannone di De Gregori, mentre Annalisa annacqua il rock di Gianna Nannini in America.

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Redazione
Tag: cultura giuseppe attardi miele sanremo 2016