SAN CONO – Violentissima e al momento inspiegabile aggressione di 4 immigrati minorenni da parte di tre giovani di San Cono, che dopo il loro “raid punitivo” a colpi di spranghe e mazze da baseball sono stati arrestati e rinchiusi in carcere in attesa di capire cosa ha scatenato tanta ferocia. L’agguato è avvenuto lungo la S.P. 60 in contrada Consorto, nei pressi del Centro di Prima Accoglienza Per Minori di San Michele di Ganzaria, probabilmente dopo una precedente lite avvenuta a San Cono durante il mercato settimanale. In manette sono finiti i fratelli Giacomo Severo (classe 1984) e Davide Severo Davide (cl.1993), oltre al diciottenne Antonino Spitale.
L’aggressione è venuta alla luce ieri intorno alle ore 17, quando al Presidio Ospedaliero di Caltagirone tramite ambulanze del “118” giungevano 4 minori extracomunitari di età compresa fra i 16 e i 17 anni, di nazionalità egiziana, ospiti del C.P.A. per Minori non accompagnati di San Michele di Ganzaria. Uno di questi (M. M. cl. 2000) veniva subito trasferito al Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Civile Garibaldi Nesima di Catania, versando in pericolo di vita per gravi lesioni al capo. Nel corso della nottata il ragazzo è stato sottoposto a un delicatissimo intervento neurochirurgico di rimozione di un grosso ematoma al cervello. Gli altri minori sono stati invece dimessi ciascuno con prognosi di giorni 5 per contusioni in varie parti del corpo.
A questo punto partivano le indagini del personale del Nucleo Operativo dei Carabinieri e delle Stazioni dell’Arma di San Cono e San Michele di Ganzaria. Agli investigatori, i tre minori dimessi dopo le cure mediche hanno raccontato, con dichiarazioni univoche, che che nel corso della mattinata si erano recati a piedi in San Cono dove era in corso il mercato settimanale e, dopo avere acquistato qualche maglietta si avviavano, sempre a piedi, verso il C.P.A. di San Michele di Ganzaria, il centro gestito dalla Cooperativa San Francesco che ospita circa 25 minori extracomunitari provenienti dal Centro e dal Nord Africa.
Raggiunta la S.P. 60 in contrada Consorto, quando mancavano poche centinaia di metri per raggiungere la destinazione, giungevano due autovetture non meglio indicate con a bordo complessivamente cinque giovani sconosciuti. Dalle stesse scendevano tre giovani armati ciascuno da mazza da baseball e uno anche di una pistola (poi risultata essere giocattolo). I rispettivi conducenti invece rimanevano a bordo.
La gang allora si sarebbe avvicinata ai minori stranieri, e avrebbe cominciato a colpirli ripetutamente con le mazze in argomento. In particolare si sono accaniti sul minore M. M. colpendolo con violenza al capo sia con le mazze che con il calcio della pistola. Gli altri tre immigrati invece venivano colpiti alle braccia e alle gambe.
L’aggressione perà veniva registrata da uno dei giovani immigrati con il suo smartphone e il filmato poi si rivelava fondamentale per gli investigatori al fine di identificare gli autori del raid. Dalla visione delle immagini infatti venivano riconosciuti i fratelli Severo, mentre successive indagini permettevano di identificare un terzo autore del delitto, Antonino Spitale, rintracciato attraverso le descrizioni fornite dalle giovani vittime. Gli stessi immigrati riconoscevano negli aggressori i tre indagati in seguito a individuazione fotografica.
Una volta identificata la banda, i carabinieri sono partita a caccia dei presunti responsabili che venivano catturati nel centro abitato di San Cono. Dalle contestuali perquisizioni domiciliari, in particolare nell’abitazione di Davide Severo, veniva rinvenuta e sequestrata una pistola ad aria compressa marca Keymore cl. 6 mm di libera vendita, utilizzata per minacciare le vittime prima dell’aggressione e poi come corpo contundente per ferire i minorenni egiziani.
Finora dalle indagini non è emerso il reale motivo dell’aggressione, si parla molto genericamente di futili motivi dovuti a pregresse incomprensioni fra i tre giovani di San Cono e i migranti ospiti del C.P.A. Forse qualche sguardo di troppo, forse qualche insulto. Al momento sarebbe esclusa l’aggressione per motivi razziali, anche se secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere proprio il razzismo alla base della ferocia dei giovani di San Cono.
I tre aggressori sono stati sottoposti a fermo indiziario di delitto per i reati di tentato omicidio in concorso, lesioni personali e porto illegale di armi improprie e rinchiusi nel carcere di Caltagirone, a disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone.