Ecco perché “Zorro” è siciliano

Di Lorenzo Magrì / 09 Agosto 2016

Le imprese firmate ai Giochi di Rio da formidabili schermidori come Rossella Fiamingo, argento nella spada e Daniele Garozzo, oro nel fioretto continuano infatti una striscia di straordinari risultati che confermano Catania e la Sicilia miniera inesauribile di grandi talenti e di campioni che da sempre poi svettano a livello mondiale. Tanti “Zorro” siciliani che dominano sulle pedane di tutto il Mondo.

“Zorro” Daniele Garozzo ha cominciato la sua storia schermistica al Club Scherma Acireale con il maestro Mimmo Patti e dalla sua Acireale dove già nel 2008 aveva vinto il titolo iridato giovanile, imitato manco a dirlo dal fratello Enrico nella spada (oggi proverà ad emularlo nella finale di spada con l’altro acese Marco Fichera e squadra completata dall’iridato 2011 nella sua Catania, Paolo Pizzo) ha spiccato il volo e adesso a 24 anni compiuti da poco (il 4 agosto) è diventato campione olimpico.

Sicilia e scherma ancora una volta binomio vincente e grazie a questi formidabili ragazzi che dopo i cicli aperti dall’indimenticabile Angelo Arcidiacono e da Mino Ferro, oro e bronzo ai Giochi di Los Angeles 1984, la tradizione continua passando per Paolo Pizzo, campione del Mondo nel 2011 nella sua Catania e Rossella Fiamingo, che prima dell’argento olimpico, aveva vinto gli ultimi due titoli iridati.

Daniele ed Enrico Garozzo qualche anno fa hanno cominciato a coltivare il sogno olimpico, addirittura Enrico era stato ai Giochi di Londra 2012 come sparring partner (la stessa cosa che ha fatto a Rio la spadista catanese Alberta Santuccio) e i due “Zorro” di Acireale continuavano a risalire posizioni nel ranking. Enrico con il Cs Carabinieri, vinceva anche un bronzo ai Mondiali 2014 e Daniele con il Gs Fiamme Gialle era d’argento agli Europei 2015 per la gioia di papà Salvo, medico di Acireale e la mamma Giuliana, che lavora alla Regione Siciliana.

Daniele sognava una finale con l’altro “Zorro” del fioretto, il modicano Giorgio Avola che sembrava aver messo sotto il numero uno Massalias, lo statunitense che Garozzo s’è trovato in finale e ha battuto vincendo la 47ª medaglia siciliana alle Olimpiadi e 30 sono arrivate dalla scherma per capire la forza di un movimento che ha anche Giorgio Scarso, anche lui modicano e primo maestro di Giorgio Avola, presidente della Federscherma nazionale e presidente della Federscherma internazionale.

«Noi siciliani siamo molto coriacei – ci dice Daniele a freddo dopo la grande festa a Casa Italia – e questa medaglia d’oro è dedicata anche alla mia terra, ai miei coetanei. Non voglio che si perdano d’animo, che si arrendano prima del tempo. Se un siciliano è sul podio davanti ad un americano e ad un russo, vuol dire che ce la possiamo fare».

Un campione genuino che dopo aver lasciato Acireale e difendere adesso i colori del Gs Fiamme Gialle (con lui anche Avola e Loreta Gulotta) diretto dal catanesissimo col. Enzo Parrinello, si allena a Frascati dove a lungo ha «tirato» con il brasiliano Toldo che con dispiacere ha battuto a Rio con il primo abbraccio alla mamma Giuliana alla quale è legatissimo («Mi chiama almeno tre volte al giorno») e al papà Salvo, primi tifosi di questi formidabili fratelli e poi quello più tenero con la fidanzata, l’azzurra di fioretto, l’italo-brasiliana AliceVolpi.

campioni
siciliani
Dall’alto in basso:
Paolo Pizzo,
Giorgio Avola, Maurizio
Randazzo,
Angelo
Arcidiacono
e il maestro
Pasquale
Timmonieri

Continua la striscia di straordinari risultati che confermano Catania e la Sicilia ai vertici del movimento mondiale

bis d’oro

Daniele Garozzo (nella foto con l’oro olimpico) adesso tornerà in pedana insieme ad Avola, Cassarà e Baldini, a caccia del podio nella prova a squadra di venerdì

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Pubblicato da:
Redazione
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