ROMA – Funziona con un telecomando, ma al posto di accendere e spegnere la televisione, si attiva o disattiva il contraccettivo, decidendo se procreare o meno con un semplice click. A mettere a punto questo apparecchio, composto da un chip che si mette sotto pelle e rilascia per 16 anni una piccola dose di ormone, è stata un’azienda start up nata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit).
L’idea deve la sua nascita ad una visita di due anni fa di Bill Gates e dei suoi colleghi al laboratorio di Robert Langer al Mit, a cui chiesero se era fattibile creare un contraccettivo che una donna potesse attivare e spegnere per molti anni. Così Langer pensò che la tecnologia di microchip a rilascio controllato, che aveva inventato con Michael Cima e John Santini negli anni ‘90 e brevettato con una start up poi creata, poteva essere la soluzione.
Il chip, alto e largo 20 millimetri e profondo 7 mm, può essere impiantato dove si vuole, nel gluteo, sotto il braccio o nell’addome, e assicurano i suoi creatori, «avrà un prezzo competitivo». Grazie a dei minuscoli serbatoi con l’ormone, immagazzinati in un microchip di 1,5 cm all’interno dell’apparecchio, il levonorgestrel (già usato in altri contraccettivi) può essere rilasciato per un periodo che arriva fino a 16 anni, ma grazie al telecomando la donna può decidere se e quando interrompere. Sui serbatoi con l’ormone c’è un involucro ermetico di titanio e platino, che si scioglie temporaneamente grazie ad un impulso elettrico da una batteria interna, e consente il rilascio di una piccola dose di ormone ogni giorno. La stessa tecnologia può essere impiegata per il rilascio di altri farmaci.
Rispetto agli altri contraccettivi impiantabili disponibili sul mercato inoltre, per i quali è necessario recarsi in clinica e serve una procedura ambulatoriale per essere disattivati, questo, grazie al telecomando, può essere acceso e spento quando si vuole. I ricercatori stanno lavorando per assicurare la massima sicurezza del chip, ed evitare che venga attivato o disattivato da altre persone senza che la donna ne sia a conoscenza, magari riprogrammando l’impianto. L’impianto sarà testato con sperimentazioni pre-cliniche negli Stati Uniti l’anno prossimo e probabilmente andrà sul mercato entro il 2018.