Dopo la Perla Jonica, lo sceicco vuole altri 4 alberghi in Sicilia
Dopo la Perla Jonica, lo sceicco vuole altri 4 alberghi in Sicilia
Offerti 100 milioni alla curatela di Acqua Marcia per acquistare il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igiea di Palermo e l’Excelsior di Catania. Quest’ultimo potrebbe diventare Palazzo di Giustizia bis
CATANIA – La notizia è clamorosa e si riassume così: la «Item Holding» al 100% dello sceicco Hamed Bin Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi ha proposto alla curatela del fallimento Acqua Marcia di Francesco Caltagirone Bellavista l’acquisto di quattro grandi alberghi siciliani che verrebbero prelevati dalla massa fallimentare: l’Excelsior di Catania, il San Domenico di Taormina, le Palme e Villa Igiea di Palermo. La «Item Holding» ha contestualmente proposto al ministero di Grazia e Giustizia con lettera ufficiale la cessione dell’Excelsior di Catania, che diventerebbe una specie di Palazzo di Giustizia bis nella stessa piazza Verga. Il pianoterra dell’Excelsior potrebbe essere destinato alla cancelleria e i piani superiori agli uffici dei magistrati. La «Item Holding» in seguito alla risposta del ministero ristrutturerà lo stabile: se andasse alla magistratura catanese sarebbe adattato ad uffici, se tornasse hotel verrebbe ristrutturato di conseguenza.
L’acquisto degli hotel è in via di definizione, pare per una cifra intorno ai 100 milioni di euro. E’ da mesi che l’amministratore delegato della «Item Holding», Salvo La Mantia, porta avanti la trattativa, e anche l’offerta dell’Excelsior di Catania fatta al ministero di Grazia e Giustizia non nasce all’improvviso, ma dopo una serie di sondaggi e dopo un preventivo assenso dello sceicco che gestisce il fondo sovrano «al Qadra» con una disponibilità di 600 miliardi, uno dei più ricchi al mondo.
Acqua Marcia di Francesco Caltagirone Bellavista possiede in Sicilia sei alberghi, e cioè i quattro di cui abbiamo parlato e che interessano «Item Holding» (si chiama così perché «Item» ha in portafoglio soltanto l’acquisita Perla Jonica che diverrà Hilton), oltre all’Excelsior di Palermo e al Des Etrangers di Siracusa (che sarebbero nel mirino di un altro gruppo).
A parte il fatto che con l’Excelsior il Palazzo di Giustizia catanese raddoppierebbe – e in questo caso sarebbe anche utile procedere alla realizzazione del progetto per il parcheggio sotterraneo – è da notare come l’interesse dello sceicco innamorato della Sicilia non si sia fermato alla Perla Jonica e che l’acquisizione degli alberghi storici dei quali abbiamo parlato comporta profondi lavori di ristrutturazione e quindi impiego di manodopera, il che è confortante in un periodo di crisi dell’edilizia e di assenza di investimenti.
C’è un progetto ancora da definire secondo cui anche i tre alberghi (considerato che l’Excelsior di Catania dovrebbe smettere la sua funzione di hotel) verrebbero dati in gestione a Hilton, così come è avvenuto per la Perla Jonica di Capomulini. E in questo caso prenderebbero il marchio del Waldorf Astoria, un brand della stessa Hilton. Alla fine di questa operazione di hotelleria di gran classe, Hilton gestirebbe quattro hotel: Capomulini, San Domenico di Taormina, Le Palme e Villa Igiea di Palermo. Ricordiamo che anche l’ex Ramada Inn di Giardini Naxos e di proprietà dell’ing. Russotti, è Hilton.
Questa è la seconda operazione portata avanti dalla «Item» e certamente dopo ne verrà una terza, possibilmente ancora nel settore alberghiero, visto che il boom turistico in Sicilia prosegue. LA STORIA Questi alberghi che interessano alla «Item» fanno parte della grande storia siciliana e ciascuno di essi ha un passato illustre. Facevano parte della catena «Sgas» (Grandi alberghi siciliani) che apparteneva al Banco di Sicilia. Francesco Caltagirone Bellavista con la sua Acqua Marcia rilevò gli alberghi per qualcosa come cento miliardi di allora. Ma siccome non aveva tale somma, ricevette un prestito dallo stesso Banco di Sicilia: insomma comprò gli alberghi con gli stessi soldi datigli dal venditore. L’Excelsior di Catania fu costruito negli anni 50 contemporaneamente al Palazzo di Giustizia ultimato nel 1957. La piazza era sostanzialmente il campo sportivo in cui giocava il Catania. Per la realizzazione dell’albergo al centro di Piazza Giovanni Verga e del Viale il Comune cedette gratuitamente il terreno. All’inizio degli anni 50 Catania aveva due soli grandi alberghi, il Central Corona al centro di Via Etnea e l’Excelsior di piazza Verga che ai tempi si chiamava piazza Esposizione. Il San Domenico di Taormina è quello più grande e più fascinoso perché racchiude il meglio delle memorie della Perla dello Jonio. Qui alloggiavano e tenevano le loro conferenze i grandi attori internazionali invitati alla Rassegna del cinema. Era un convento domenicano. Si racconta che all’avvento dell’Unità d’Italia, per evitare che lo Stato lo requisisse come avveniva per legge per tutti i conventi, il priore consegnò le chiavi del convento al principe Rosso di Cerami dicendogli: «Preferiamo consegnare il convento a lei piuttosto che ai piemontesi, anche perché il terreno ci era stato donato dalla sua famiglia». Poi nel secolo successivo i principi di Cerami cedettero la proprietà al Banco di Sicilia. Durante l’ultima guerra le bombe colpirono la parte del San Domenico dov’era la chiesa. Di recente il San Domenico è stato oggetto di ristrutturazione. Le Palme di Palermo è lo storico albergo di via Roma dove Wagner compose il suo Parsifal e che è stato per decenni il centro della politica in alternativa a Palazzo d’Orleans e a Palazzo dei Normanni. Hotel preferito da Andreotti che vi soggiornò a lungo per il suo processo, dagli inviati dei giornali e dai boss di Cosa Nostra che vi tennero una riunione ai tempi di Joseph Bonanno e di Lucky Luciano per definire gli assetti di potere e i flussi del traffico di droga. Villa Igiea è fuori Palermo, sul mare. Venne costruito ai tempi d’oro di Ignazio Florio e conserva lo stile del secolo scorso come se il tempo non fosse mai passato. Tutti questi alberghi hanno antiche glorie e forse sarà per questo che probabilmente faranno parte della catena del Waldorf Astoria. Del resto anche il Waldorf di New York ha un fascino antico.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA