Dopo il toro di Wall Street, lo scultore Arturo Di Modica sogna due grandi cavalli a Vittoria

Di Redazione / 16 Dicembre 2019

VITTORIA – Dopo il “toro” di Wall Street, Arturo di Modica, lo scultore siciliano che esattamente trent’anni fa – era il 16 dicembre del 1989 – piazzò la scultura in bronzo diventata il simbolo della Borsa di New York sotto lo sguardo distratto dei poliziotti della Grande Mela, sogna «di posizionare due grandi cavalli alti 40 metri sulle sponde del fiume Ippari, che attraversa Vittoria e sfocia nel mare Mediterraneo. «Un progetto ambizioso», dice Di Modica, 80 anni e tanta voglia di stupire ancora con una nuova opera proprio nella sua città natale, Vittoria (Ragusa).

Lo scultore ricorda quel giorno di trent’anni fa. In quel periodo di grossi cambiamenti economici e finanziari, Arturo Di Modica decise d’irrompere sulla scena di New York, collocando il «charging bull» di fronte alla sede centrale della Borsa americana, divenuta successivamente motivo di pellegrinaggio per molti turisti. Il toro in bronzo simboleggia la tendenza al rialzo della borsa ed è una sorta di talismano per gli operatori finanziari americani, perché dopo quella notte l’economia statunitense conobbe un’impennata. Quell’imponente scultura è un simbolo ormai dell’America finanziaria e vincente. Lui ci mise tre anni per realizzarla: pesa 3,2 tonnellate. Poi ne ha fatto altre copie su commissione che ha piazzato ad Amsterdam, Seul e Shanghai di fronte i palazzi delle borse.

«La scultura simboleggia ottimismo, vigore e ripresa», dice lo scultore italo-americano, sorpreso dal successo. Lui continua a fare la spola tra Vittoria e New York, con un sogno nel cassetto: fare “rinascere” la sua cittadina natale realizzando un grande museo a cielo aperto.

«Il progetto è ambizioso – racconta Arturo Di Modica – ma io sono abituato a pensare in grande. Nella tenuta che ho acquistato nascerà una scuola internazionale di scultura, uno studio, un laboratorio, un teatro, due musei archeologici, una piazza delle “primizie” dedicata a tutti i lavoratori della terra. Poi il sogno è quello di posizionare due grandi sculture che rappresentano due cavalli. Vittoria deve rinascere partendo dall’arte perché ha tutte le potenzialità per poter diventare centro internazionale di scambi culturali e meta di viaggiatori». 

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