Disoccupazione al 60% tra 15 e 24 anni
Disoccupazione al 60% tra 15 e 24 anni in Sicilia è al 32,5% tra 25 e 34 anni
Il 41° report sull’economia del Diste per la fondazione Curella
“In Sicilia il tasso di disoccupazione dei giovani da 15 a 24 anni è schizzato nel 2013 al 53,8% (e avrebbe sfiorato secondo stime Diste il 60% nel corso del 2014), e quello dei 25/34enni è salito al 32,5%”. Lo dice il 41simo report sull’economia siciliana del Diste per la fondazione Curella. “Non conforta – dice il prof Pietro Busetta – rilevare che i differenziali negativi rispetto al resto del territorio nazionale si sono ristretti, piuttosto è motivo di apprensione osservare che le possibilità di trovare lavoro si sono ridotte anche nelle aree territoriali del Nord del Paese”. Sul fronte della produzione, le valutazioni sui conti economici territoriali diffuse dall’Istat a fine novembre 2013, relative al 2012, hanno indicato per la Sicilia una contrazione del prodotto interno lordo del 3,8% (-2,4% la media italiana nello stesso 2012), la peggiore a livello regionale. Le stime Diste per il 2013 riportate nel rapporto – elaborate in mancanza dei dati ufficiali adottando per quanto possibile le procedure fissate dal SEC – hanno segnalato una ulteriore caduta del 4,2% (la sesta consecutiva), probabilmente anche in questo caso tra le più allarmanti del Paese, contro una flessione intorno a 1,9% del PIL nazionale. Nel 2013 il PIL per abitante a prezzi costanti è sceso per la prima volta negli ultimi vent’anni al di sotto di 14.000 euro, con un differenziale negativo del 38% sulla media nazionale. Anche sul fronte del prodotto unitario la Sicilia si colloca nelle retrovie della classifica regionale, insieme con le immancabili Calabria e Campania. Per il 2014, le previsioni Diste mostrano “una ulteriore contrazione del PIL regionale (-1,3%), a dimostrazione che la fase recessiva sebbene in alleggerimento è destinata ad andare avanti, mentre per l’Italia si stima un modestissimo recupero (+0,5%) delle perdite fin qui accumulate”. “Non meno critica – afferma il presidente del Diste Alessandro La Monica – è l’evoluzione sia dei consumi delle famiglie, che tra il 2008 e il 2013 si sono contratti del 13% in Sicilia e del 7,6% in Italia, sia degli investimenti fissi, per i quali si stima per lo stesso periodo un ripiegamento molto più grave: rispettivamente del 38 e 27%. Quanto al valore aggiunto prodotto, si riscontrano crolli in tutti i rami di attività, dalle costruzioni ai servizi, all’industria”.