Difesa e Giustizia, l’associazione al fianco di chi denuncia

Di LA SICILIA REDAZIONE / 31 Dicembre 2020

Tante sono le storie che ha ascoltato e tanti gli imprenditori che ha aiutato. Come il ristoratore che per 10 anni, ad ogni nuova e fiorente attività che inaugurava, veniva accompagnato dagli estortori di 2 clan diversi che puntualmente “bussavano alla sua porta” per pretendere il pizzo. O ancora, il commerciante che, per oltre 20 anni, ha dovuto corrispondere ogni mese una somma al clan mafioso locale. Ma che, ormai stremato ed esasperato dalle continue vessazioni mafiose, decideva di denunziare i suoi estorsori e porre fine all’incubo nel quale aveva vissuto sino ad allora. Riuscendo, grazie alla denuncia, a far condannare in sede penale e in via definitiva, tutti i responsabili.

Storie che l’associazione Difesa e Giustizia ha contribuito a scrivere, restando al fianco dei tanti imprenditori che hanno deciso di alzare la testa. Fornendo un sostegno pratico e psicologico per aiutare cittadini costretti dalla morsa della malavita a riacquistare la propria libertà.

Come racconta Vincenzo Ragazzi, avvocato e legale dell’Associazione di Promozione Sociale Difesa e Giustizia. “Gli imprenditori non sono soli – afferma Ragazzi. Infatti esiste una normativa speciale che aiuta economicamente gli imprenditori e che prevede il ristoro dei danni a beni mobili o immobili, delle lesioni personali subite (anche di tipo psicologico), del danno subito sotto forma di mancato guadagno inerente all’attività economica esercitata, anche in conseguenza di situazioni di intimidazione ambientale. Esistono poi sostegni economici – prosegue – come le proroghe e sospensive di cui all’art. 20 della legge 44/99, con riferimento ai termini di scadenza degli adempimenti amministrativi e per il pagamento dei ratei dei mutui bancari e ipotecari, nonché di ogni altro atto avente efficacia esecutiva. O ancora la sospensione temporanea dei termini di prescrizione e di quelli perentori, legali e convenzionali, sostanziali e processuali, comportanti decadenze da qualsiasi diritto, azione ed eccezione, nonché l’esecuzione dei provvedimenti di sfratto e i termini relativi a processi esecutivi mobiliari ed immobiliari, ivi comprese le vendite e le assegnazioni forzate”.

C’è anche la possibilità di ottenere il risarcimento del danno morale. “Molti non ne sono a conoscenza – continua Ragazzi. Eppure è possibile chiedere un ristoro per il danno morale e patrimoniale patiti in seguito ai reati subiti e derivanti dalla lesione del diritto costituzionalmente garantito della libertà di iniziativa economica privata. E le somme ottenute vengono recuperate nel giro di pochi mesi – aggiunge – accedendo al Fondo di Rotazione per le vittime di reati di stampo mafioso (grazie alla Legge 512/99), garantendo in brevissimo tempo all’imprenditore il ristoro integrale dei danni subiti”.

Tantissimi gli imprenditori siciliani assistiti dall’avvocato Ragazzi che è riuscito a far ottenere risarcimenti anche di varie centinaia di migliaia di euro e anche relativamente a fatti avvenuti negli anni Ottanta. “Spesso, gli imprenditori che denunciano sono stremati da anni di vessazioni ma anche da anni di esborsi economici ai loro aguzzini – sottolinea il legale. Le somme versate a titolo di pizzo rappresentano l’utile che l’imprenditore ottiene dal proprio duro lavoro, e dovrebbe reinvestirlo nella propria impresa, per creare occupazione e crescita economica, ma invece è costretto a versarlo ai mafiosi. La crisi economica non ha aiutato. Anzi, ha acuito i problemi economici, obbligando spesso gli imprenditori a dover cedere ad altri (anche a prestanome dei clan mafiosi) la propria attività. Lo scopo degli interventi normativi descritti in precedenza è proprio questo: consentire il ristoro integrale dei danni subiti. Bisogna denunciare – conclude Ragazzi – ed avere fiducia nello Stato e nelle Istituzioni”.  

Quattro le sezioni di interesse di Difesa e Giustizia: Sovraindebitamento, Vittime di reati violenti, Vittime di estorsioni e Diritti dei disabili. È possibile contattare l’associazione tramite sito web, www.difesaegiustizia.it, via mail all’indirizzo difesaegiustizia@libero.it o scrivendo sulla pagina Facebook: facebook.com/difesaegiustizia

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Redazione
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