PALERMO – Secondo il governatore Rosario Crocetta «dalle attività estrattive a regime la Regione incasserà tra 350 e 500 milioni di euro fra royalties e tasse versate direttamente nelle nostre casse dalle imprese, grazie al protocollo firmato a giugno con Assomineraria».
«Si è creato allarmismo attorno a un accordo che invece è vantaggioso per la Sicilia – ha detto Crocetta in conferenza stampa – L’equilibrio mondiale del Pianeta non sarà certo sconvolto dalla gocciolina di petrolio che sarà estratto nell’isola ma certamente questa gocciolina sarà utile alle casse pubbliche, ricordo che dueterzi delle royalties vanno ai comuni e queste entrate sono importanti per i loro bilanci. E 350-500 milioni non sono bruscolini».
«Altro che svendita del territorio ai petrolieri, l’asservimento lo faceva chi in passato permetteva le estrazioni senza far pagare le tasse ai siciliani.
Io ho firmato un protocollo che impone oltre a rispetto dell’ambiente il pagamento delle tasse in Sicilia», ha sottolineato ancora il “governatore” parlando del protocollo firmato a giugno con Assomineraria e l’intesa di ottobre con l’Eni.
«Se è un crimine avere salvato 10 mila lavoratori, se è un crimine volere aumentare le entrate, se è un crimine avere fatto rispettare il principio che il petrolio è dei siciliani e che le tasse si pagano in Sicilia allora sono un criminale – ha aggiunto – Non sto dietro agli spaventapasseri radicali e ai finti ambientalisti che fanno le peggiori porcherie».