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Dalla pizza all’alta cucinala Sicilia punta sulla Vastedda Dop

Dalla pizza all’alta cucinala Sicilia punta sulla Vastedda Dop

Un ottimo formaggio siciliano a latte crudo - che ben si accompagna in pietanze a base di oli extravergine monovarietali e di antichi grani dimenticati - sta portando alla ribalta il territorio del Belice

Di Redazione |

CATANIA – Un formaggio tipico a latte crudo sta portando alla ribalta il Belice. Quest’enclave dell’entroterra siciliano fa parlare di sé negli show cooking e nei canali televisivi internazionali a tema gastronomico grazie al gusto della Vastedda del Belice Dop che ben si accompagna in pietanze a base di oli extravergine monovarietali (Nocellara 100%) e grani dimenticati come la Tuminìa e il Russello moliti a pietra a Castelvetrano (Trapani), a loro volta protagonisti della 60ª edizione del Taormina Film Fest. Portabandiera del formaggio, che è presidio Slow Food, una rete di artigiani del gusto, come il maestro di paste lievitate Ron Garofalo, il primo a usare la Vastedda sulla pizza e rendere protagonista questa specialità casearia a “Sicilia in pizza”, manifestazione itinerante, con nove selezioni provinciali, che vede sfidarsi maestri pizzaioli con materie prime esclusivamente siciliane e la Vastedda della Valle del Belice Dop, sulla base del giudizio di rappresentanti Slow Food, Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi) e Cronache di Gusto. Lunedì 23 a Palermo la finale che decreterà le quattro pizze del menu “La Vastedda del Belice Dop sposa la pizza”. Sono sette attualmente le aziende associate nel Consorzio, nato 20 anni fa. Con 900 pecore al pascolo, iscritte al libro genealogico delle Razze del Belice, il caseificio Cangemi a Partanna è tra i produttori storici e tra i più premiati. «Posso parlare per cinque generazioni, 55 anni di lavoro fatto con passione – ha detto Calogero Cangemi, premiato in occasione del Gran Ballo del Grifone presso il castello Grifeo – Noi facciamo Ricotta Dop di pecora, il pecorino e la Vastedda a latte crudo. Anche il caglio è d’agnello della Valle del Belice e per la filatura utilizziamo attrezzatura storica come la tina di legno, il bastone, e le fiscelle di giunco. La mia azienda si svolge in montagna, 100 ettari, 22 dei quali con colture biologiche destinate all’alimentazione animale». Tra i motivi del successo della Vastedda, ha sottolineato Giovanna Cangemi, la ricchezza di batteri lattici vivi che, secondo una ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, è mille volte quella degli yogurt. «Negli Stati Uniti la Vastedda è conosciuta e apprezzata, si tratta di un autentico prodotto italiano che racconta una cucina tradizionale cha sa essere contemporanea per qualità nutrizionali e salutistiche» ha detto Roberto Lombardo, presidente Regione Sicilia Unione Cuochi Italiani già premiato come Miglior chef italiano della Florida.

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