C’erano anche due gatti tra i migranti sbarcati lunedì 8 giugno a Lampedusa (Agrigento): Lola, una femmina, che ha fatto il viaggio insieme alla sua padrona Sama, di 24 anni, e Joedo, un micino bianco e nero non proprio tranquillo…
I gatti hanno fatto la traversata del Mar Mediterraneo insieme a 219 migranti, fra cui 80 donne e 37 bambini e ragazzi. Joedo, però, ha creato un po’ di scompiglio nel porto al momento dello sbarco. Gli uomini della marina inglese e quelli delle nostre motovedette le hanno provate tutte ma lui, era velocissimo e riusciva sempre a «sgattaiolare».
A decine sulla barca, hanno cercato di prendere il felino. Dopo minuti che sembravano interminabili è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco che arrivati a bordo ed indossati i guanti di protezione sono riusciti a prendere l’animale e a metterlo in un trasportino. A quel punto sono scattate le misure previste e il gatto è stato dato a personale della Asp che a sua volta, lo ha affidato ad una associazione di volontari di Lampedusa che sta provvedendo a tenerlo in quarantena seguendo così l’iter previsto dalla legge. È stato chiamato Joedo, come il vigile del fuoco che è riuscito a calmarlo, portandolo fuori dalla nave inglese.
Anche nel caso di Lola – trattenuta al momento di scendere per motivi igienico-sanitari – ci sono voluti l’intervento del sindaco, Giusy Nicolini, e del medico dell’isola, Pietro Bartolo, per permettere la sopravvivenza di Lola, che è stata messa in quarantena, ma che rischiava di essere soppressa.
Gli operatori umanitari hanno garantito che appena terminata la quarantena sarà “ricongiunta” con la padroncina Sama.
A testimoniare l’amore tra umani e animali, la storia di Mimì la prima gatta migrante che nel gennaio del 2014 aveva molto commosso, stretta in braccio alla sua padroncina che l’aveva portata con sé dalla Siria su una carretta del mare. La bimba, meno di 10 anni, l’aveva tenuta con sé per tutto il tempo fino allo sbarco ad Augusta. Eugenio Zumpano, il comandante della nave San Marco che li aveva soccorsi aveva detto: «Abbiamo a bordo 45 bambini, 23 donne e per la prima volta anche un gatto». La gatta, pelo bianco e qualche macchia sulle orecchie era stata separata dalla sua famiglia e messa in quarantena per essere sottoposta agli accertamenti clinici necessari e chissà se si è riusciti a riunirli.
Nel gennaio scorso, invece, sembra che un’altra gatta tutta bianca e a pelo lungo di nome Mela sottoposta a quarantena dopo essere sbarcata a Pozzallo insieme alla sua padrona siriana, Fayrouz, è stata riconsegnata alla donna in Svezia, dove adesso vive. L’animale è stato consegnato a Madeline Lind, svedese trapiantata in italia, che si è occupata del “ricongiungimento”.