Da bene confiscato alla mafia un dormitorio per ragazze madri

Di Redazione / 25 Giugno 2014

CATANIA – Due appartamenti di Catania – uno dei quali è stato confiscato alla mafia – diventeranno dormitori per donne e ragazze madri che versano in situazioni di particolare disagio economico, morale e sociale, con figli a carico, lavoratrici a basso reddito o anche non lavoratrici. Lo rende noto la Caritas Diocesana di Catania. I lavori di ristrutturazione, acquisto di elettrodomestici e arredamento sono in fase conclusiva.
Il locale sottratto alla criminalità, in via Damiano Chiesa, di tre vani più bagno e cucina, è stato affidato dal Comune in comodato d’uso alla Caritas di Catania dopo una richiesta avanzata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati ed alla Prefettura. Il secondo appartamento, in via Vittorio Emanuele, di 12 vani, quattro bagni, due cucine, un’ampia terrazza ed un garage, è stato dato in comodato d’uso dall’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele – Policlinico.
La permanenza minima nelle struttura sarà di tre mesi. L’Help Center della Caritas Diocesana si occuperà della valutazione e dell’inserimento delle donne con i relativi figli minori. Per il bene confiscato alla mafia, la Conferenza Episcopale Italiana, attraverso la Conferenza Episcopale Siciliana, ha approvato il progetto “Housing First”. Il secondo appartamento rientra nel progetto “Policlinico” approvato dalla Caritas Italiana.
Tutte le spese ordinarie e straordinarie saranno a carico dei rispettivi progetti, compresi i costi per le utenze domestiche e condominiali. Gli ospiti delle strutture dovranno provvedere solamente ai generi alimentari ed a tal proposito Caritas Catania ha assicurato un ulteriore aiuto supplementare.

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