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Confessa dopo 31 anni, sbagliò a sparare

Di Redazione |

TORINO, 27 NOV – Ha un colpevole, dopo 31 anni, l’omicidio di Roberto Rizzi, ucciso per uno scambio di persona il 20 maggio 1987 a Torino, nel bar I tre moschettieri di via Pollenzo. L’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Pavia, legato alla famiglia Belfiore, cognome noto negli ambienti della ‘ndrangheta, ha confessato il delitto alla polizia. Il delitto gli era stato commissionato da Saverio Saffiotti, anche lui legato ai Belfiore, e la vittima doveva essere Francesco Di Gennaro, detto ‘il rosso’, ma Pavia sbagliò persona. Di Gennaro venne poi ammazzato nello stesso bar, il 24 agosto 1988, da alcuni killer del gruppo Belfiore. Anche Saffiotti è stato assassinato, il 25 giugno 1992, su ordine di Salvatore Belfiore, ai vertici della famiglia – secondo gli inquirenti – dopo la carcerazione del fratello Domenico, condannato all’ergastolo per l’omicidio del procuratore Caccia, a Torino nel 1983. Le indagini della squadra mobile proseguono per stabilire eventuali collegamenti con altri omicidi insoluti di quegli anni.

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