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Come intercettare i 240mila posti letto

Come intercettare i 240mila posti letto

Di Michele Guccione |

PALERMO – Nel bacino del Mediterraneo operano circa 80 navi da crociera, con una disponibilità complessiva di circa 240 mila posti letto. Considerato che i servizi complementari delle compagnie sono tarati per un indice di copertura minima del 90% di posti letto, queste navi “devono” viaggiare quasi sempre al completo per 365 giorni l’anno. Stando ai dati sul positivo andamento del settore, l’obiettivo è costantemente centrato. Al confronto, l’ospitalità “a terra” della Sicilia, fra alberghi, agriturismi, B&b e campeggi è di circa 120 mila posti letto, cioè la metà, con un indice di copertura medio che oscilla fra il 40 e il 60% per non più di sette mesi l’anno. Quella delle crociere, dunque, potrebbe rappresentare una grande opportunità compensativa per l’indotto dell’Isola (trasporti, ristorazione, noleggi, servizi, commercio, ecc.) che sconta il calo di arrivi dell’industria turistica tradizionale.   «La Sicilia deve scegliere se vuole vivere di turismo o se vuole continuare, come ha fatto finora, a farsi scorrere davanti agli occhi con indifferenza e trascuratezza questi enormi flussi di visitatori”, commenta Toti Piscopo, presidente dello Skal International Italia e della sezione Turismo di Confindustria Palermo e componente dell’Authority del turismo del Comune di Palermo. Il riferimento è al fatto che “la Sicilia è la meta più cliccata su Google, però non più del 20-30% dei passeggeri sbarca a terra quando le navi da crociera attraccano in un porto siciliano, e solo il 10% lo fa per partecipare ad un’escursione organizzata. Il resto va a piedi per un giro della città e qui le amministrazioni e i sistemi turistici locali devono investire sui servizi di accoglienza, sulla formazione, conoscenza delle lingue e professionalità del personale dei ristoranti, sulla pulizia delle strade, sull’apertura dei siti culturali, sull’organizzazione di concerti, eventi e spettacoli durante le ore di permanenza della nave». «Se si pensa – sottolinea Piscopo – che in Sicilia è ancora difficile trovare un taxi dotato di Pos per pagare la corsa con carta di credito o Bancomat e a quale disagio sottoponiamo i turisti, comprendiamo che per quanto riguarda l’accoglienza dei crocieristi dobbiamo proprio partire da zero».   E’ un problema che, ad esempio, si sta ponendo Calogero Firetto, sindaco di Porto Empedocle. I dati confermano che da quando Costa crociere ha recentemente scelto questo scalo per favorire la visita della Valle dei Templi, la percentuale di sbarchi è sempre quella (20-30%) ma i benefici vanno tutti all’indotto di Agrigento, mentre poco o nulla resta al territorio di Porto Empedocle. “Stiamo pensando – riferisce Piscopo – col sindaco Firetto ad un’offerta culturale e di servizi che possa convincere a visitare la città empedoclina quanti restano a bordo perché non interessati all’escursione alla Valle dei Templi. I vantaggi sarebbero enormi per l’economia locale e per l’armatore, ma non solo”. Il presidente degli operatori turistici di Confindustria Palermo, infatti, è convinto che “l’occasione fornita dalle crociere non è solo quella di un flusso immediato e costante di visitatori, ma anche di una formidabile vetrina. La crociera viene scelta in base ad un itinerario nel quale il turista inserisce mete che ha la curiosità di visitare. Se si innamora di una città che ha visto in mezza giornata, vi farà ritorno l’anno successivo con più calma e ne parlerà bene ad amici e parenti”.   Come fare ad “accendere” la scintilla dell’amore? “Non è difficile: basta convincere la gente a scendere dalla nave con proposte alternative. Ad esempio, organizzare dei ristoranti vicini al porto che servano menu degustazione a prezzo calmierato, oppure veicolarli su itinerari alternativi già esistenti, e poi donare loro dei voucher di ritorno. A Palermo, ad esempio, abbiamo organizzato una ‘card’, non ancora operativa, che offre uno sconto sul soggiorno l’anno successivo in qualsiasi periodo e altri servizi gratuiti. Il Comune ha deciso di reinvestire sui servizi di accoglienza turistica i proventi della tassa di soggiorno e presto saremo in grado, di concerto con gli operatori, di offrire una proposta articolata”. “Nell’ultima riunione in Confindustria Palermo – conclude Piscopo – abbiamo deciso di lasciarci alle spalle la crisi e di adottare nostre iniziative per conquistare i turisti puntando noi sulla valorizzazione di ciò che esiste, senza aspettare che lo faccia il pubblico o comunque in sinergia e d’intesa col pubblico laddove è operativo e sensibile. Ad esempio, proporremo ai nostri clienti di conoscere Le Vie dei Tesori e l’Itinerarium Rosaliae o di assistere agli spettacoli diurni di un rilanciato Teatro Massimo”.

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