Ormai è un dato certo. C’è poco, o forse tanto, da discutere. Anche in Sicilia è “black friday” mania. Il “venerdì nero” dello shopping a buon prezzo, altra “celebrazione” importata dall’America, in questi ultimi anni si è imposto anche qui da noi e mai come quest’anno, questa almeno è l’impressione, è stato così promozionato, divulgato e praticato. Messaggi online, locandine, cartelloni, brochures, spot pubblicitari televisivi, lo hanno “strillato” ovunque: “Attenzione, attenzione: c’è il black friday”, occasione ghiotta per anticipare i regali di Natale o semplicemente per fare acquisti a prezzi scontati. Non importa se 20, 30, 40 o 50%; fondamentale era ricordarsi di questa “save date” e rispettare questo rito dell’acquisto a costo ridotto. Tutto è stato inglobato nell’elenco degli articoli da scontare: elettrodomestici, tech, abiti, scarpe, cosmetici, e persino integratori alimentari. Negozi, in particolare quelli del centri commerciali, presi d’assalto.
Da Palermo a Catania, nel vortice dello shopping da black friday si sono ritrovati un bel po’ di consumatori. A Palermo, per sopravvivere alla comodità del clic, anche i piccoli negozi hanno scelto di aderire: «Eravamo scettici, ma in realtà funziona – dice una commerciante di Ades, negozio di articoli per la casa -. Applichiamo il 30% fino a domenica, percentuale che prima di Natale fa presa sui clienti». C’è chi come le grandi catene (Zara ed H&M, sia sulle linee di abbigliamento che di arredo) applica il 20% sia on line che nei negozi, ma solo oggi, come tradizione comanda; e c’è poi chi ha scelto la «black week», o il fine settimana per prolungare le offerte. E da via Ruggero Settimo a via Libertà, il cuore pulsante del commercio cittadino, si sono susseguite le vetrofanie che avvisavano i clienti degli sconti speciali.
A Catania e provincia le code più lunghe sono state registrate maggiormente nei centri commerciali, ma anche nei grandi magazzini, in centro, che hanno aderito all’iniziativa c’è stato un discreto movimento. In una rinomata farmacia della città alcuni dei medici in servizio nel settore della cosmesi, al posto del camice bianco, eccezionalmente per oggi hanno indossato una mise “total black” per essere in tema.
Nato all’inizio soltanto come “caccia al saldo” sul web, il “venerdì nero” si è allargato ai negozi fisici che sempre più numerosi stanno cogliendo al volo anche questa nuova strategia di marketing, per attirare clienti ancor prima dello shopping natalizio. Una “moda” che sta crescendo ma che per i lavoratori del magazzino di Castel San Giovanni (Piacenza) di Amazon è stata occasione di uno sciopero per richiamare l’attenzione su condizioni di lavoro non proprio ideali (i dipendenti della multinazionale americana, lamentano salari e turni di lavoro non adeguati). E se il “black friday” potesse servire anche a questo, cioè a migliorare le condizioni di lavoro, non sarebbe male.