Roma, 11 dic. – (Adnkronos/Europa Press) – Annunci vuoti, perché in realtà non si sta facendo niente. Nessuna consapevolezza dell’emergenza climatica in atto e un appello alla società civile perché continui ad esercitare pressioni, senza le quali la politica continuerà a restare con le mani in mano. E’ il giorno di Greta alla Cop25, il vertice delle Nazioni Unite sul clima in corso a Madrid e la giovane attivista svedese, accolta da lunghi applausi e da una sala gremita, non risparmia attacchi e critiche a leader, dei governi e delle aziende. Con lei, al termine del discorso, sul palco della sessione plenaria del summit, 45 ragazzi e ragazze dei Fridays for Future, per chiedere tra canti e slogan “Giustizia climatica, ora!”.
“Ciò che deve essere fatto alla Cop è trovare soluzioni olistiche ma, al contrario, sembra che questo vertice sia diventata un’opportunità per i Paesi di negoziare sulle lacune ed evitare di aumentare le proprie ambizioni. Il vero pericolo non è la mancanza di azioni, ma che leader e manager fingano di intraprendere azioni quando in realtà quasi nulla viene fatto”, denuncia Greta secondo la quale “i cambiamenti necessari non sono ancora in vista”.
Sul riscaldamento globale “la mancanza di consapevolezza è la stessa ovunque, ancor più tra i leader, non c’è alcun senso di urgenza”, e i politici “non si comportano come se ci fosse un’emergenza”, perché se così fosse, cambierebbero il proprio comportamento, cosa che non sta accadendo. “Come possiamo capire che stiamo affrontando una crisi, se non ne siamo consapevoli?”, chiede l’attivista.
Di fronte a questa mancanza di consapevolezza, Greta lancia un appello alla società civile affinché continui ad “esercitare pressioni” perché, senza di essa, “i leader non faranno nulla. Le persone stanno iniziando ora a svegliarsi e, una volta che ci svegliamo, possiamo cambiare. E’ l’opinione pubblica a guidare il mondo libero – dice la giovane attivista – tutti i principali cambiamenti nel corso della storia sono venuti dalle persone, non dobbiamo aspettare, possiamo iniziare il cambiamento ora, noi, i popoli”.