Catania, Torrisi: «In aeroporto col siero anti-vipere, ma per dare serenità»

Di Mario Barresi / 09 Ottobre 2016

«Io sono espressione del mondo delle imprese e dei professionisti. Quindi ringrazio il presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Giannone, che si è fatto portavoce di questa istanza. Così come ringrazio il sindaco Bianco, che ha aderito alla proposta, facendola propria. Un ruolo non meno importante l’ha avuto il governatore Crocetta, con un ruolo super partes, assecondando le libere scelte dei soci di oggi e di domani».

Oggi significa Crocetta. Domani, forse, Agen. Ha sentito il governatore dopo la sua nomina?

«Ho chiamato Crocetta per fargli gli auguri per l’onomastico, per la Madonna del Rosario».

Com’è il rapporto fra voi?

«Sereno e affettuoso. Così come è sempre stato».

Col presidente di Confcommercio Sicilia, s’è sentito più volte, nevvero?

«Con Agen c’è un proficuo rapporto. È un importante rappresentante delle categorie produttive, anche in prospettiva dell’accorpamento delle Camere di Commercio del sud-est, che, come ha detto l’assessore Lo Bello, è imminente».

Lei si autodefinisce espressione del mondo produttivo. Ma è stato assessore regionale ed è esponente di Sicilia Futura. Fontanarossa non diventerà una segreteria politica?

«Nella maniera più assoluta. Non c’è alcuna bandiera sull’aeroporto, che, con me alla guida, non sarà mai né un postificio né una segreteria elettorale. Per nessuno. Io rappresento le categorie produttive, davvero. E poi sono stato lieto che la prima di congratulazioni sia arrivata dai sindacati, con i quali voglio riprendere l’ottimo rapporto già sperimentato nella mia precedente esperienza».

Eppure potrebbe non essere finita qui. C’è da superare la verifica dei famigerati requisiti…

«Sono e rimango a disposizione del Cda e del collegio dei revisori, che hanno tutta la documentazione necessaria per una verifica peraltro prevista dallo statuto della Sac».

È già stato ad nel 2012. Se i requisiti li aveva allora, il buon senso suggerirebbe che li abbia anche adesso. È cambiato lo statuto, nel frattempo?

«No. Sul punto riguardante i requisiti necessari per ricoprire le cariche, lo statuto è rimasto identico».

È stato rivale del duo “Fontanarosa”. Che rapporti ha con il presidente Baglieri e con l’ex ad Laneri?

«Con il presidente Baglieri i rapporti sono ottimi. Ci conosciamo da anni, come colleghi di Università. È una docente in gamba, una donna brillante. Una persona che rappresenta al meglio il suo ruolo istituzionale. Ma lo stesso vale per l’ex ad Laneri. Ornella è una donna istintiva, generosa e intelligente. Una mia amica, alla quale voglio bene».

Possiamo anticipare le prime priorità sul suo tavolo?

«È doveroso aspettare il passaggio formale ed essere nella pienezza dei poteri, ma dovrò anche leggere tutte i dossier. Ma è chiaro che una delle prime cose da fare è un incontro con l’Enac sul piano di investimenti di Fontanarossa. Ho già avuto contatti informali con i vertici nazionali. Ci sono poi da affrontare le emergenze dei servizi in scadenza. E poi la gestione ordinaria: aumentare la redditività del commerciale “aviation” e “non aviation”. E poi lavorare sulla percezione degli utenti. Bisogna dimostrare, con i fatti, magari migliorando la quantità e la qualità dei servizi, che quando si arriva in aeroporto non c’è da avere paura di chilometriche file ai varchi, né di aspettare un’ora per ritirare i bagagli. Agli utenti di Fontanarossa non importa nulla del gossip sulle nomine, ma pretendono servizi efficienti. Compresi i parcheggi, per i quali sarà un notevole passo avanti l’ingresso del Comune di Catania per l’area Goretti».

Ma la madre di tutte le sfide è la privatizzazione. Come l’affronterà?

«Su questo aspetto non ho il diritto di esternare una mia posizione personale. L’unica cosa è che si tratta di un percorso obbligato. Il “quando” è chiaro: al più presto. Sul “come” è sovrano l’indirizzo che l’assemblea dei soci dà al Cda, che avrà il compito di rendere più attraente possibile Sac sul mercato, per massimizzare il ritorno per i soci e dunque per la collettività. Il mio impegno è fare la privatizzazione con la massima trasparenza, blindandola da dietrologie e veleni».

A proposito di veleni: non la preoccupano le indagini sulle vicende Sac, a partire dalle nomine?

«Nessuna preoccupazione, anzi massimo spirito di collaborazione con il procuratore Zuccaro, così come fu con Salvi nella mia precedente esperienza. Sono a completa disposizione dei magistrati».

Magistrati che hanno ricevuto, e archiviato, un esposto contro di lei e, tra gli altri, Riggio con l’accusa di aggiotaggio. Firmato da Lo Bello, Mancini e Taverniti…

«Con sorpresa ho sentito più di quanto non ne abbia letto quelle che, per non essere volgare, ritengo corbellerie. Sarei volentieri passato alle vie legali, ma ho deciso di non farlo. Magari se qualcuno decidesse di andare avanti per calunnia, mi farò offrire un caffè con gli eventuali risarcimenti che riceverà».

Una vicenda per lei finita, dunque.

«Sì. Anche perché i miei genitori, sin da piccolo, mi hanno instillato un efficace siero anti-vipere, con dosi quotidiane di correttezza, onestà e rispetto».

Magari lo stesso siero anti-vipere le tornerà utile per guidare la Sac…

«Certo, lo userò. Ma per uno scopo positivo: dare serenità, pacificare il clima in un’azienda che non ha certo bisogno di veleni».

Cosa farà per l’aeroporto di Comiso, “fratello minore” di Fontanarossa?

«Rivendico come motivo d’orgoglio il lavoro determinante, allora assieme a Giannone, per aprire Comiso. Potenzierò il sistema integrato fra i due scali, ripartendo dall’ottimo lavoro del presidente di Soaco, Dibennardo».

Twitter: @MarioBarresi

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Redazione
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