CATANIA – Da gennaio 2016, data in cui è scattata la conta delle sedute di Consiglio sino ad oggi, è risultato assente soltanto una volta. Su 67 sedute effettuate da inizio anno il consigliere del gruppo Misto Sebastiano Arcidiacono è risultato presente per 66 riunioni. Il dato emerge dalle presenze in Consiglio comunale divulgate dall’organo consiliare per tastare il polso sull’attività dei consiglieri e mettere al corrente i cittadini su chi sono i consiglieri che hanno registrato il maggior numero di presenze nell’aula consiliare.
Certo essere presenti per tutte queste sedute non significa che automaticamente l’attività di un consigliere sia direttamente proporzionale al numero di presenze, ma nel caso di Arcidiacono va dato atto al consigliere di essere tuttora tra i più attivi esponenti che fanno da pungolo all’amministrazione anche nel suo ruolo di vicepresidente vicario dell’organismo consiliare sui temi più scottanti e importanti per la vita della città.
Secondo questa singolare classifica il meno presente è invece Ludovico Balsamo, dei Fratelli D’Italia e allo stato anche lui nel gruppo misto. Scorrendo la graduatoria al secondo posto per numero di presenze sono risultati ex equo con 65 sedute i consiglieri Marletta e Massimo Tempio, quest’ultimo capogruppo del , mentre con una riunione in meno, e cioè con 64 sedute, figurano nella graduatoria i consiglieri Anastasi, Bottino, Catalano. Con 62 presenze ci sono i consiglieri Crocitti e Vanin, mentre con 61 si è piazzata la consigliera Ersilia Saverino del Pd ed ex del Megafono.
Via via scorrendo l’elenco, con 60 presenze si sono piazzati il capogruppo di Grande Catania Giuseppe Castiglione e il capogruppo di Articolo 4 Nuccio Lombardo, mentre con 59 presenze figurano la presidente del Consiglio Francesca Raciti e il capogruppo di Alessandro Porto. Una presenza in meno per il consigliere Pd Niccolò Notarbartolo, 57 invece Coppolino di Catania Futura e 56 il consigliere Manlio Messina, rapresentante di Fratelli D’Italia e una delle voci dell’opposizione consiliare ex equo con i consiglieri Mastrandrea e Lanzafame. Via via poi fugurano tutti gli altri. Tra 55 e 40 presenze si trovano Barresi, il capogruppo Pd D’Avola, Failla, Marco, A. Messina, Sgroi, Sofia, Spadaro, Trichini, Tringale, Vullo, anche lui capogruppo Pd e Zappalà.
In senso opposto, quello delle minori presenze, oltre ai 16 voti di Balsamo da registrare i 23 votidi Giuffrida e Nicotra e i 26 di Tomarchio. Con 23 presenze si è piazzato anche il Wamakulasurya che sarebbe bene coinvolgere di più nell’attività magari per conoscere dal suo punto di vista quali sono le priorità per migliorare l’integrazione in città degli stranieri.
Le presenze d’aula non significano affatto massimo interesse o disinteresse nella vita amministrativa. Ne danno dimostrazione le continue interpellanze e interrogazioni depositate. Ad esempio tra i più prolifici figurano anche i consiglieri M. Messina e Notarbartolo che non risultano tra i più presenti.
Vale la pena d’ aggiungere che la presenza costante durante le sedute è anche testimonianza di rispetto delle prerogative date al consigliere dal mandato elettorale. Essere presente significa anche aver rispettato sino in fondo il patto che lega l’eletto ai suoi elettori.