Catania, Palanesima depredato si sono portati via anche i vetri

Di Damiano Scala / 14 Gennaio 2015

CATANIA – Quando lo si vede dal parcheggio scambiatore o dalla vicina piscina ci si aspetta di assistere a qualcosa che assomigli esclusivamente ad uno scheletro di cemento, quasi come se l’edificio fosse pronto a crollare da un momento all’altro (e per certi aspetti sarebbe anche così) ma il Palanesima è soprattutto un “discount” del rame e di ogni altro tipo di materiale ferroso. Niente sportivi, niente manifestazioni ma devastazione a volontà. Varcato il cancello d’ingresso, la prima cosa che colpisce è l’ultimo furto che riguarda i pannelli di vetro. Materiale spesso e prezioso che doveva servire ad evitare la dispersione termica all’interno di un impianto realizzato per ospitare circa 5.000 spettatori. Oggi gli unici frequentatori dell’ex palazzetto sono i picconi, i cani randagi e ovviamente i ladri.

 

«Nessuno si sarebbe mai aspettato una situazione simile – afferma il presidente della municipalità di “Nesima-Monte Po- San Leone-Rapisardi” Orazio Serrano – all’interno della struttura sono state portate via perfino le scale che conducono ai piani superiori. Qui non si tratta di sprovveduti ma di gruppi perfettamente organizzati che rubano tutto in pochissimo tempo e lasciano noi a far la conta dei danni».  

 

Corridoi, stanze, palestre e uffici: niente è stato risparmiato. Quello che non poteva essere rubato è stato fatto a pezzi. Lo “sbocca Italia” varato dal Premier Renzi torna di grande attualità adesso perchè oggi certe soluzioni, certi proposte restano aperte. Nel frattempo, però, ladri e teppisti ringraziano per tanta abbondanza. Inaugurato ufficialmente nel 2004 l’impianto finora ha ospitato le universiadi ed i giochi militari. Successivamente doveva essere ristrutturato per ospitare i mondiali di scherma nel 2011; poi dirottati al Palaghiaccio.  

 

Abitanti e consiglio municipale di Nesima temono di dover fare i conti, ancora per tanto tempo, con uno scheletro in cemento armato: «Senza controlli non si va da nessuna parte – prosegue Serrano- le telecamere di sicurezza all’interno della recinzione vanno bene ma occorre una squadra di custodi per salvare almeno il tetto di acciaio dai furti».

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Redazione
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