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Catania, folla di aspiranti attori in coda per i casting di Ficarra e Picone
CATANIA – Una ragazza dalla “bellezza non convenzionale” e un ragazzo “dai modi gentili e che dedica particolare attenzione all’aspetto estetico”. Ma anche un bambino “di costituzione minuta e con una forte somiglianza a Salvo Ficarra” e un adolescente “di corporatura robusta e dal carattere timido e introverso”. Insomma, quattro personaggi in cerca d’attore per l’ultima pellicola di Ficarra e Picone, dal titolo “L’ora legale”.
Il denominatore comune a più generazioni a confronto è la fame di protagonismo: appassionati di cinema e non, esperti o meno, timidi o esibizionisti che siano; in centinaia fin dalle prime ore del mattino hanno affollato a Catania la sede che ospitava i casting.
«Sono un siciliano doc, ho 20 anni e sono abbastanza sfrontato – racconta Riccardo Pesce che abbina agli studi in Ingegneria, la passione per la recitazione -. Penso di avere i numeri giusti per recitare nelle pellicole di Ficarra e Picone. Anche se preferisco la vecchia commedia all’italiana di Bruno Corbucci e Stefano Vanzina (in arte Steno). Ma si sa, l’occasione rende l’uomo ladro e, sebbene il genere comico sia lontano dalle mie preferenze, noi attori dobbiamo essere in grado di adattarci a tutto. Intanto sto tentando e, a prescindere dall’esito, sarà una bellissima esperienza. Se dovessi immaginare il mio domani? Dietro la telecamera piuttosto che davanti: il ruolo di regista mi si addice di più».
«Se mi sento una bellezza non convenzionale – dice Rosaria Salvatico di Messina, che a 19 anni è stata parecchie volte una comparsa in varie pellicole cinematografiche -? Non posso giudicarmi perché la bellezza è soggettiva. Per quanto mi ritenga adatta alla parte, posso non essere ugualmente adatta ai loro stereotipi. Mi farebbe molto piacere lavorare al fianco di due grandi comici come Ficarra e Picone perché il loro modo scanzonato di intendere il cinema è piuttosto attuale. Riescono a portare sul grande schermo le problematiche legate alla nostra terra con una leggerezza molto efficace. C’è chi non apprezza il loro senso dell’humour, ritenendolo poco elegante. Restare vincolati al passato, comunque, sarebbe piuttosto limitante».
Sebbene la compagnia cinematografica cerchi anche un bambino tra i 7 e i 10 anni, Katiuscia Sorbello (pure lei in coda per tentare la carriera) decide di presentare il nipote Giuseppe di 5 anni «perché è un attore nato – dice – e vogliamo che il team lo valuti per il temperamento, a prescindere dall’età. Male che vada, abbiamo tentato la sorte. Io recito dall’età di 4 anni e posso dire che le esperienze a scuola mi hanno formato bene. Oggi faccio parte di una compagnia teatrale di Mascalucia, dove abito. Il genere comico mi è nuovo, ma non avrò problemi. Un bravo attore, all’occorrenza, deve essere anche un bravo trasformista».
La signora Rosaria, invece, investe sul futuro del figlio Kevin di 11 anni. «Siamo qui dalle 7 per evitare lunghe code, ma a prescindere da quanto tempo ci vorrà, tornerò a casa solo dopo che mio figlio sarà valutato. Lui è già abituato alle telecamere perché da qualche anno partecipa a sfilate e cortometraggi anche senza ricavarne nulla. Dicono che la gavetta sia così».
Come richiesto dai casting, si sono presentati già in coppia due liceali di Augusta, Giorgia Giangrande e Francesco Vaccaro, in fila dalle 8. «Voglio diventare un’attrice – dice Giorgia – e costruirò con caparbietà il mio futuro da palcoscenico. Se poi non dovessi riuscire a esaudire questo mio desiderio, intraprenderò la carriera di giornalista. Che dire della coppia Ficarra e Picone? Geniali. Apprezzo la loro comicità perché è velata e mette in scena quelle che sono le criticità della nostra Isola. Sono una siciliana fiera della propria terra, ma le problematiche sono evidenti. Riuscirle ad esplicare con il sorriso sul volto è da veri maestri della satira».
«Questi due comici – aggiunge Francesco – riempiono le mie giornate perché li seguo continuamente nelle loro pagine Facebook. Anche se questa sarebbe la mia prima esperienza, posso farcela. Nella mia comitiva sono l’“amico delle donne”».
Accanto a chi si è già calato nella parte, c’è anche chi è arrivato ai provini per caso. Luigi Spadafora era diretto alla posta e invece la sua giornata ha preso una piega diversa. «Non ero a conoscenza del casting – dice -, ma, appreso del motivo della confusione, ho deciso di restare. Non sono nuovo al mondo del cinema. In passato, infatti, ho fatto la comparsa in diversi film e per esperienza so che non capita tutti i giorni di trovarsi nel posto giusto al momento giusto: ho sempre desiderato partecipare alle riprese di un film da attore e questo mi spinge a tentare la sorte».
A mattinata inoltrata, però, quando alla voglia di esserci subentra la stanchezza, la signora Marica Castro – che accompagna il figlio Giulio di 8 anni – comincia a mostrare segni di cedimento. «Vengo da Messina – spiega – e ho chiesto un giorno di permesso dal lavoro per esaudire il desiderio di mio figlio, ma le ore passano lente e in piedi ci si stanca. Perché l’ho spinto a tentare? Credo che la società stia vivendo un profondo cambiamento: ho la percezione che, oggi, perseguire la strada del successo artistico sia meno convenzionale di un tempo, perché ci sono sempre meno personaggi e più meteore. Sarò di parte, essendo la madre, ma vedo in Giulio elementi di forte distinzione che lo rendono unico nel suo genere. Un po’ come sono Ficarra e Picone».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA