CATANIA – Dopo un lungo tira e molla, il Comune di Catania ha deciso che l’attività dellla discoteca Super Cinema Vittoria di via Gisira, nel centro storico della città, deve fermarsi. L’ordinanza è stata firmata nella giornata di oggi. Gli abitanti della zona in questi ultimi mesi si sono continuamente lamentati per i forti rumori provenienti dalla discoteca. L’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata nelle scorse settimane aveva più volte incontrato i cittadini residenti di via Gisira e vie limitrofe. Di fatto il locale – mancando di un efficace sistema di insonorizzazione – produceva un forte inquinamento acustico. Il sindaco Bianco era subito intervenuto disponendo «un’approfondita analisi della situazione». Ora la decisione di mettere i “sigilli” al locale notturno.
«Il benessere dei cittadini – ha detto il sindaco – è il nostro primario interesse. Abbiamo verificato che la discoteca creava eccessivi disagi, contravvenendo alle norme». Con l’ordinanza si diffida la proprietà «dal proseguire l’attività presso l’immobile in oggetto indicato, fino a che non avrà provveduto ad adempiere» alle prescrizioni intimate e quindi ad «eliminare gli inconvenienti lamentati nel pieno rispetto della vigente normativa».
«Abbiamo verificato – ha detto l’assessore D’Agata – con scrupolo tutti i vari aspetti normativi, con la dovuta attenzione e nei tempi previsti, tenuto conto che gli enti e le autorità coinvolte in vicende simili sono numerosi. Senza clamore abbiamo constatato i problemi dell’attività e dell’immobile».
L’amministrazione comunale, per l’esattezza la Direzione Ecologia e Ambiente, nello scorso mese di febbraio aveva intimato alla ditta di produrre una relazione comprovante la realizzazione di una serie di interventi di insonorizzazione atti ad eliminare la causa del superamento dei valori acustici all’interno delle abitazioni limitrofe al locale. Questi valori erano stati rilevati dai tecnici della Struttura Territoriale dell’Arpa. Ordinanza che è stata notificata il 21 febbraio scorso. Sono passati i 30 giorni previsti dalla legge ma nessuna risposta è arrivata agli uffici comunali.
Ulteriori verifiche hanno intanto accertato che l’immobile utilizzato dalla ditta, oggetto di lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e scala interna, non è in possesso del certificato di agibilità che è stato richiesto solamente il 25 marzo 2015. L’attività è quindi senza la necessaia certicazione di legge che attesti la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti che vi siano eventualmente installati. Inoltre, nel modello della Dia (Denunzia inizio attività) Sanitaria, presentato il 19 novembre 2014, gli estremi di denuncia dello scarico che vi sono riportati sono stati aggiunti a penna successivamente. Quindi al momento della presentazione della Dia Sanitaria mancava questo requisito essenziale.
Per di più, la relazione dell’Asp di Catania del 19 gennaio 2015, redatta dai tecnici della prevenzione dopo i sopralluoghi del 14 e del 16 gennaio 2015, attesta «con ragionevole certezza» la presenza di coperture in cemento-amianto «e ne ha disposto la bonifica e la messa in sicurezza». La ditta ha comunicato di avere incaricato un laboratorio specializzato per valutare lo stato di conservazione delle lastre di cemento amianto, ma ancora nessun risultato è stato trasmesso agli uffici competenti.