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Catania: Amt, non piace la fusione con Sostare. Rischio sciopero

Catania: Amt, non piace la fusione con Sostare. Rischio sciopero

Ii sindacati Fais Cisal e Ugl Trasporto preoccupati per il futuro dell’Azienda municipale trasporti e per le problematiche legate alla tutela di tutti i lavoratori

Di Redazione |

CATANIA – Rischio sciopero di 4 ore per il personale dell’Amt in una data ancora da definire secondo le legge in materia. Lo comunicano con una nota sindacale i segretari di Faisa Cisal, Romualdo Moschella e di Ugl Trasporti, Giuseppe Scannella, per denunciare la mancata chiarezza dell’azienda su alcuni punti fiondamentali, tra cui quello relativo alla fusione tra Amt e Sostare per fare un’unica società. «Dall’incontro con l’azienda – si legge nella nota dei sindacati – è scaturito un verbale negativo in special modo per il futuro aziendale e in merito alle problematiche legate alla tutela di tutti i lavoratori. I nostri timori e le perplessità sono stati esternati anche durante la convocazione col presidente della seconda commissione consiliare Partecipate, Failla».   «Se entro breve termine – scrivono Moschella e Scannella – non ci sarà un incontro con l’amministrazione comunale per definire un percorso valido per il rilancio dell’azienda, le scriventi sigle daranno seguito a quanto previsto dalla legge 146/90 che regolamenta gli scioperi, con una prima battuta d’arresto di 4 ore di tutto il personale Amt aderente». «Infine – conclude la nota – dopo avere appreso dagli organi di stampa della probabile fusione tra l’Amt e la Sostare, le scriventi non avendo avuto alcuna comunicazione da parte dell’assessorato di competenza, chiederanno un tavolo tecnico per seguire attentamente tutta la vicenda per la tutela dei lavoratori».   Oltre al nodo fusione le problematiche sollevate dai due sindacati dell’Amt, che rappresentano all’incirca il 50% del lavoratori del comparto tecnico, fanno riferimento ai mancati pagamenti da parte della Regione dei contributi per i chilometri percorsi, delle notizie sull’imminente istituzione di nuove linee come il nuovo Brt per Librino, del bando di gara per i vigilantes su alcune linee e delle dimissioni improvvise del direttore generale.

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