CATANIA – Botte ai vigili urbani che verbalizzano le auto in sosta vietata, botte ai vigili urbani che scoprono gli abusivi infiltrati fra gli ambulanti della fiera, botte ai vigili urbani che chiedono di rispettare la legalità nel “lungomare liberato”. C’è una Catania – e speriamo sia soltanto una piccola parte di essa – che continua a manifestare grandissima insofferenza nei confronti di chi porta la divisa e che, per questo, ha il compito di far rispettare la Legge. L’insulto, spesso, è quasi immediato, altrettanto l’atteggiamento aggressivo, ma sempre più di frequente sta accadendo che dalle parole e dagli atteggiamenti poco urbani si decida di passare ai fatti. Con tutte le conseguenze del caso.
A fare ancora le spese di questa situazione è stato, appena domenica sera, l’ennesimo vigile urbano. Lo stesso che, nel corso del proprio servizio al “lungomare liberato”, si è ritrovato di fronte un energumeno che non intendeva spostare la propria bancarella sistemata abusivamente. Ne è nato l’inevitabile alterco, a conclusione del quale l’incivile ha deciso proditoriamente di colpire l’uomo in divisa con un violento pugno al volto che è costato al vigile urbano tre denti.
Sull’argomento è intervenuta la Uil Fpl, che ha emesso una nota in cui chiede, attraverso il segretario provinciale Stefano Passarello, al segretario organizzativo Tommaso D’Amico e al coordinatore territoriale della Polizia municipale Massimo Cagnes, «chi tutela chi dovrebbe tutelare». In particolare ci si chiede «come sia possibile presidiare un territorio in presenza di una illegalità diffusa e consolidata, non attrezzando gli agenti di mezzi idonei».
Non serve la solidarietà a cose fatte, semmai più sicurezza per lavoratori e cittadini: «Se questa città ha bisogno di essere militarizzata lo si faccia, in quanto manifestare delle esigenze vuol dire comunque esprimere una forza».