Niente libro «Dalla parte sbagliata» per il boss Pietro Aglieri, detenuto nel carcere di Rebibbia a Roma. Il provvedimento adottato dai vertici dell’istituto penitenziario riguarda il volume – scritto e inviatogli dal suo avvocato, Rosalba Di Gregorio – che parla del processo sulla strage di via D’Amelio in cui proprio il capomafia è imputato. È stato lo stesso difensore a rendere nota la circostanza perché ha ricevuto dal suo assistito la copia del provvedimento con cui gli si negava la possibilità di ricevere il volume sulla base ad una sentenza della Cassazione del 2013.
«Lo scopo della sentenza – ha detto il legale – è impedire i contatti dei mafiosi con i clan, possibili attraverso i familiari. Questo libro riguarda un processo in cui lui è imputato ed è scritto dal suo difensore. Esiste un ufficio censura, se il carcere ravvisa nel libro elementi eversivi informi la procura». Non è la prima volta che ad Aglieri vengono vietati alcuni libri: tra essi anche quelli per i suoi studi universitari che gli avrebbero consentito di sostenere gli esami per una laurea in filosofia.