Roma, 23 lug. (Adnkronos) – Ritorno alle origini, complice l’emergenza coronavirus, per la cerimonia del Ventaglio. A causa del lockdown quest’anno non è stato infatti possibile organizzare il concorso tra gli studenti delle Accademie di Belle arti di tutta Italia, attraverso il quale vengono selezionati i tre bozzetti per disegnare i ventagli da donare ai presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera. Così, su idea del segretario dell’Associazione stampa parlamentare, Adalberto Signore, si è deciso di realizzare i ventagli con le firme dei giornalisti. Proprio come avvenne con il primo ventaglio che i cronisti parlamentari regalarono all’allora presidente della Camera, Giuseppe Zanardelli.
Era il 7 luglio del 1893 e nell’infuocata aula Comotto dal tetto di ferro, situata dove si trova l’attuale cortile di palazzo Montecitorio, il presidente dell’Assemblea non nascose l’invidia per i giornalisti che nelle tribune potevano usare dei ventagli per rendere l’afa meno opprimente. Di qui l’idea di inviare a Zanardelli un piccolo ventaglio di carta con tutte le loro firme.
Nacque così la tradizionale cerimonia di saluto prima della pausa estiva tra la stampa parlamentare e il presidente della Camera, che nel corso dei decenni è stata estesa anche a quelli del Senato e della Repubblica. Con il dono di ventagli che negli ultimi 15 anni sono stati selezionati tra i disegni proposti dagli studenti delle Accademie di belle arti. Quest’anno il ritorno ad un passato lontanissimo, con l’auspicio però che il futuro prossimo riservi un ritorno alla normalità. Magari con la cerimonia del Ventaglio da organizzare il prossimo anno in quel Transatlantico ora utilizzato con le funzioni di Aula, ma che, come ha assicurato il presidente della Camera, Roberto Fico, ricevendo questa mattina il ventaglio, “quando finirà l’emergenza tornerà alla sua normalità, quindi anche al rapporto tra parlamentari e giornalisti. Su questo non c’è dubbio”.