Bonifica dell’area di Pasquasia Lombardo interrogato ad Enna
Bonifica dell’area di Pasquasia Lombardo interrogato ad Enna
L’ex governatore è indagato per i mancati interventi di bonifica sull’area di Pasquasia, contaminata da decine di tonnellate di amianto e olio dielettrico. Dallo scorso marzo la miniera è stata posta sotto sequestro
ENNA – L’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, è stato interrogato nel pomeriggio dal sostituto procuratore di Enna Augusto Rio nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata bonifica della miniera di Pasquasia. Lombardo che è stato sentito, su sua richiesta, ha parlato per poco meno di un’ora. L’ex governatore è indagato per i mancati interventi di bonifica sull’area di Pasquasia, contaminata da decine di tonnellate di amianto e olio dielettrico. Dallo scorso marzo la miniera è stata posta sotto sequestro. «Il presidente della Regione – ha dichiarato Lombardo all’uscita dal palazzo di giustizia di Enna – ha la funzione di presidente e di commissario delegato per l’emergenza bonifiche. La prima viene delegata all’assessore all’Energia; per la seconda agisce con un soggetto attuatore cui sono demandate le funzioni di attuare l’ordinanza. Sia l’assessorato all’Energia che il soggetto attuatore hanno operato correttamente. Mancava un progetto esecutivo che era stato affidato a Sviluppo Italia che arrivò successivamente, e mancavano le risorse per 23 milioni di euro, e una volta reperite si è fatta la gara per la messa in sicurezza». Lombardo era stato interrogato nel 2011 poco dopo l’apertura dell’inchiesta e adesso ha chiesto di essere nuovamente sentito, esercitando il diritto ad essere interrogati, entro i 20 giorni dal deposito dell’avviso di conclusione delle indagini. Assieme a Lombardo sono indagati anche gli ex assessori della sua giunta Pier Carmelo Russo (Infrastrutture) e Giosuè Marino (Energia), e il funzionario Pasquale La Rosa, che aveva il compito di sovrintendere alla miniera. I lavori di bonifica di Pasquasia appaltata dopo l’inchiesta che coinvolge Lombardo, sono al momento fermi: a marzo la Dda sequestrò il sito per irregolarità nelle procedure di smaltimento dei rifiuti.