Bivacchi e bagni a cielo aperto: nell’ex centro commerciale “Vulcania” è emergenza sociale

Di Carmela Marino / 26 Dicembre 2016

Catania – L’ex centro commerciale di Vulcania, da tempo in uno stato di abbandono, è anche diventato un ricovero per alcuni senza tetto della città. Orazio Grasso, consigliere della III Municipalità “Borgo-Sanzio” “fotografa” una situazione di degrado nel cuore del quartiere:

«Abiti stesi sulla ringhiera di quello che una volta era l’accesso ad un negozio dei piani superiori, bivacchi ovunque e interi piani trasformati in bagni a cielo aperto. Nell’ex centro commerciale di Vulcania la drammaticità della situazione la si può vedere immediatamente. Sopratutto sotto le festività natalizie bisogna aiutare questi poveri disperati che vivono la quotidianità in condizioni estreme. Molti angoli della struttura vengono trasformati in ripari di fortuna con annessi resti di fuochi accesi dai senza tetto per ripararsi dal freddo invernale. Nel cuore della municipalità di “Borgo-Sanzio” questo impianto di commerciale non ha più nulla e per capirlo basta guardarsi intorno. Muri imbrattati, spazzatura ovunque, degrado, abbandono ed emarginazione in quantità industriali.

Come consigliere della III circoscrizione il sottoscritto Orazio Grasso chiede che tutte le istituzioni preposte si attivino immediatamente per riportare al giusto decoro un immobile di vitale importanza per un territorio a forte vocazione commerciale. Qui, accanto agli uffici comunali, ci sono botteghe e locali di proprietà privata. Per riqualificare la zona è basilare la collaborazione di tutti perché a Vulcania ci sarebbero tutte le potenzialità necessarie per trasformarlo in uno dei principali salotti buoni della città. Ci rendiamo conto che il processo di recupero qui non sarà immediato ma bisogna cominciare dalle opere primarie che prevedano la pulizia e la bonifica dai rifiuti dalle zone di proprietà comunale. A nessuno, infatti, conviene tenere una struttura tanto grande in questa situazione. In particolare con gli stessi imprenditori, che qui possiedono una bottega, occorre sviluppare un tavolo di confronto da cui avviare un piano di lavoro da portare a termine nel breve, medio e lungo periodo».

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