Siracusa – “Sebbene il ricorso al trattamento generalizzato dei dati personali venga utilizzato come strumento della strategia di crescita delle imprese e abbia determinato un mutamento dell’organizzazione del mercato, non è possibile che il trattamento di queste informazioni, attinte dalle grandi banche dati digitali, sia sottratto all’applicazione del regolamento che disciplina la privacy o al principio di proporzionalità tra il trattamento stesso dei dati e le finalità che si intendono perseguire”.
E’ quanto precisato dalla professoressa e avvocato Maria Annunziata Astone, presidente del Corecom Sicilia, durante i lavori del convegno dal titolo tematico “Big data, persona e mercato”, che ha concluso la due giorni organizzata a Siracusa, lo scorso fine settimana, dal Comitato regionale per le comunicazioni, in collaborazione con l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. Tre distinti momenti di approfondimento, che hanno coinvolto anche l’Ordine dei Giornalisti e la Scuola superiore Forense, per riflettere, appunto, sulle insidie che si possono annidare nella comunicazione online o nell’uso improprio delle piattaforme globali, a tutela della dignità umana, contro ogni forma di discriminazione.
“L’uso primario di questi dati- ha spiegato il prof. Angelo Marcello Cardani- presidente nazionale Agcom- non è negativo se si limita a favorire l’espansione di un’area del commercio che tutto sommato tenta di incontrare i gusti del consumatore. E’, d’altronde, il compito della pubblicità, al quale siamo già abituati. Il problema sorge, ed è piuttosto grave, quando questi dati personali si utilizzano per condizionare il comportamento sociale del cittadino o l’orientamento politico”. La difesa del cittadino/consumatore al momento va demandata all’Autorità e questo è il vero problema, poiché la normativa in questo campo ha iniziato, di recente, a prendere forma e non si può dire che sia completa o possa costituire un vero baluardo di difesa”.
“E’ un momento storico molto importante per la comunicazione- ha aggiunto il prof. Antonio Nicita, commissario Agcom- perché soprattutto in realtà locali dinamiche, come quella siciliana, aperte al turismo, all’incontro con il mondo, c’è bisogno di una riflessione per far sì che le nuove forme di comunicazione restino al servizio del cittadino, della promozione delle realtà locali e affinché possano aiutarci a transitare dai vecchi mercati ai nuovi mercati digitali, dando opportunità anche di lavoro a giovani, favorendo nuove professioni”.