Auto: Anfia-Federauto-Unrae, a maggio senza incentivi -27,9% sul 2019

Di Redazione / 01 Giugno 2021

Roma, 1 giu. (Adnkronos) – Nonostante il +43% rispetto allo stesso mese del 2020 (ancora segnato però dal lockdown) “i dati del mercato di maggio in Italia evidenziano le forti difficoltà dell’auto a risollevarsi dalla crisi e annullano, inoltre, il pur timido tentativo di ripresa dei mesi scorsi sostenuto dagli incentivi”. Lo scrivono in una nota comune Anfia-Federauto e Unrae segnalando come le 142.730 immatricolazioni registrate nel mese passato mostrano una perdita di 55 mila vetture rispetto a maggio 2019, pari a un calo del 27,9%, il più pesante degli ultimi mesi. Nel cumulato gennaio-maggio il mercato perde rispetto a due anni fa circa 1 vettura su 5, con 735.125 unità (-19,3%).

Le tre associazioni – continua la nota – “sottolineano come il dato di maggio sia la prova numerica della brevissima durata degli incentivi per la fascia 61-135 g/Km di CO2, esauriti troppo presto per innescare un effetto volano sul nostro mercato”. Come ribadito anche oggi dalle stesse Associazioni in un’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera, “l’auspicio è che nell’iter di conversione del c.d. DL Sostegni-bis trovino spazio adeguate misure volte a sostenere il settore, favorendo il rinnovo di un parco circolante molto anziano. Secondo i più recenti dati ACI, infatti, nel 2020 è ulteriormente invecchiato portando l’età media a 11 anni e 10 mesi, tra i più vetusti d’Europa”.

“A questo scopo – continuano – è necessario rifinanziare per l’anno corrente, con una dotazione adeguata e non effimera, gli incentivi per la fascia 61-135 g/Km a fronte di rottamazione, i quali hanno dimostrato di incontrare il forte gradimento dei consumatori e di ottenere effetti molto incisivi sull’ambiente. Di fondamentale importanza è anche il rinnovo degli incentivi destinati all’acquisto di veicoli commerciali di ultima generazione”.Peraltro, si ricorda, tali incentivi “rappresentano inoltre un investimento per l’Erario, più che un sostegno, grazie all’incremento di gettito IVA e IPT derivante dalla vendita delle nuove vetture”.Considerando poi la crisi legata alle forniture dei semiconduttori, che sta generando ritardi nella consegne di nuove, le associazioni del settore automotive “richiedono che il limite attualmente previsto entro il quale concludere una prenotazione con Ecobonus passi da 180 a 300 giorni, così da non vanificare l’efficacia della misura”. Rinnovata infine “la richiesta di modificare con urgenza la normativa sulle vetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai valori della nuova procedura di omologazione in WLTP”.

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