Roma, 12 mag. – (Adnkronos) – L’artista statunitense Richard Nonas, approdato all’arte dopo una lunga attività di antropologo e affermatosi a livello internazionale come scultore la cui ricerca si inserisce nell’ambito del Minimalismo, è morto martedì 11 maggio all’età di 85 anni a New York. La notizia della scomparsa, riferisce l’Adnkronos, è stata data dalla sua compagna, la fotografa Jan Maissner, ed è stata diffusa oggi dalla Galleria P420 di Bologna che rappresentava Nonas e dove ha esposto con due mostre personali nel 2011 e nel 2016. Tra i suoi lavori più recenti esposti in Italia l’installazione “As light through fog. Architectural Memory Pierced by Art” pensata nel 2017 per la Chiesa della Spina a Pisa.
Attivo a partire dagli anni Settanta nel gruppo Anarchitecture fondato insieme a Gordon Matta-Clark, Nonas ha lavorato sul potere educativo ed emozionale nascosto in tutti gli oggetti, anche i più semplici, creando sculture che vanno dal piccolo formato alle installazioni ambientali. Concepite sia per spazi interni che per esterni, le opere di Nonas sondano la capacità dell’arte di dare vita a quelli che lui chiama “luoghi caricati” (charged places), cercando sempre un’evocazione poetica nella materia. Nonas ha scritto numerosi saggi sul significato dell’arte e le sue interpretazioni. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche e museali di tutto il mondo. Ha inoltre realizzato numerosi progetti di arte pubblica.
Nato a New York nel 1936, dopo gli studi in letteratura e antropologia (University of Michigan, Lafayette College, Columbia University di New York e University of North Carolina) Nonas lavorò per dieci anni da antropologo, sia insegnando nelle università sia direttamente sul campo in America Latina, Nord Ontario e Yukon in Canada, Messico e Sud Arizona. Alla fine degli anni ’60, dopo un intenso periodo di riflessione sul sistema accademico, decise di diventare artista a tempo pieno.