MARSALA, – Sconfitto al ballottaggio, cinque anni fa, da Alberto Di Girolamo (Pd), Massimo Grillo si è rifatto ieri, riuscendo ad essere eletto, al primo turno, sindaco di Marsala con quasi il 57% dei consensi.
Ad appoggiarlo è stato uno schieramento di centrodestra che ha messo in campo nove liste per il Consiglio comunale, mentre a supporto di Di Girolamo (che avrebbe il 33%) ce n’erano quattro.
«Mi aspettavo questa vittoria – dice Grillo – Bastava ascoltare i cittadini. C’era una voce univoca. Ringrazio tutti i marsalesi per la fiducia che hanno dato alla mia persona e al gruppo di lavoro. Vorrei che adesso si recuperasse il senso delle istituzioni, vivendo nell’unità, perché Marsala deve rialzarsi e dobbiamo remare nella stessa direzione».
L’uscente Alberto Di Girolamo, intanto, ha detto che non siederà in Consiglio comunale, come sarebbe suo diritto. «Spero ci ripensi – dice Grillo – abbiamo bisogno anche di lui». Oggi grande festa a Marsala per il neo sindaco che ha fatto un passeggiata in città tra applausi e foto, rigorosamente con mascherina, prima di entrare a palazzo di città.
Grillo ha preso 23.495 voti e con una percentuale del 56,85 %. Ha prevalso come detto sull uscente Alberto Di Girolamo esponente del centrosinistra (12.721 voti; 30,78%), Aldo Rodriquez del Movimento 5 Stelle (2.783; 6,73%), Giacomo Dugo della Lega (1.875; 4,55%) e Sebastiano Grasso della Lista Civica Arcobaleno (451 voti; 1,09%).
Massimo Grillo, 57 anni, sposato con la signora Mariella Basiricò, tre figli – Nicola, Antonino e Gloria – a 23 anni fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana nelle elezioni del 1986, nella lista della Democrazia Cristiana, prendendo il posto in lista del padre Salvatore, deputato uscente che non si ricandidò. Nel 1990 venne eletto a Sala delle Lapidi (dove rimase per circa due anni) e nel 1991 venne confermato deputato regionale per l’XI legislatura. Dal 1992 al ’93 fece anche parte del governo di centro sinistra come assessore degli enti locali.
Durante questa carica propone e riesce a fare approvare la legge regionale che istituisce l’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Province siciliane, anticipando questa grande innovazione istituzionale a livello nazionale. Nel 1995 fu invece nominato assessore alla cooperazione, commercio, artigianato e pesca, per poi passare alla sanità, fino al 1996.
A seguito dello scioglimento della DC, costituisce il Movimento dei Liberi e Forti. Aderisce, quindi, al secondo Partito Popolare Italiano – quello fondato da Mino Martinazzoli nel 1994 – per poi partecipare nel 1995 alla fondazione dei Cristiani Democratici Uniti guidato da Rocco Buttiglione, di cui diviene vicesegretario nazionale vicario e segretario regionale per la Sicilia.
Nelle elezioni politiche del 1996 è eletto alla Camera dei Deputati per il Polo per le Libertà, sempre in rappresentanza del CDU. Entra a far parte della XIII Commissione permanente (agricoltura) e della XIV (politiche dell’UE). Nel 2001 è rieletto deputato nella lista CCD-CDU, continuando ad occuparsi dei problemi dell’agricoltura, ed entrando nella Commissione parlamentare antimafia. Verso la fine della legislatura entra in conflitto, all’interno del partito, con l’allora presidente della Sicilia Totò Cuffaro, rinunciando alla candidatura in Senato.
Nel 2006, costituisce il Movimento Liberi e lascia l’Udc. Nel 2007 è candidato alla carica di presidente della Provincia di Trapani, ma viene battuto dall’ex sottosegretario di Forza Italia Antonio D’Alì. Nell’aprile 2015 Massimo Grillo si candidò a Sindaco ma non riuscì a essere eletto. I primi quattro Assessori designati sono Paolo Ruggieri, Antonella Coppola, Arturo Galfano e Oreste Alagna.