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Altre due esplosioni freatiche sull’Etna con un avanzamento del fronte lavico. Traffico aereo torna regolare
CATANIA – Altre due nuove esplosioni freatiche sull’Etna, la scorsa notte, fortunatamente in una zona desertica; un fronte lavico che avanza ma che perde vigore, i feriti di ieri tutti dimessi dagli ospedali e gli scali di Fontanarossa, a Catania, e di Comiso tornano a funzionare regolarmente senza restrizioni (l’aeroporto comisano era rimasto chiuso stamattina per una nube di cenere, mentre quello catanese aveva subito ieri una restrizione negli atterraggi). Il giorno dopo la grande paura per l’esplosione freatica che a quota 2700 si è verificata ieri e a causa della quale erano rimaste ferite dieci persone, tutto sembra rientrare nella norma. Nonostante la colata lavica avanzi percorrendo tutta la parete occidentale della Valle del Bove fino ad arrivare a quota 1800 ai piedi della scarpata.
«Ma non c’è alcun rischio per i turisti – assicura Eugenio Privitera, direttore dell’osservatorio Etneo dell’istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) -, l’incidente accaduto ieri è il sesto caso che registriamo in 18 anni». Tutta l’eruzione avviene in una zona assolutamente desertica – aggiunge – e comunque ci sono ordinanze sindacali che regolano il flusso turistico. La zona dove sono avvenute le esplosioni di ieri è interdetta alle escursioni. Ci si può avvicinare ma solo al seguito di guide vulcanologiche».
La nuova esplosione freato-magmatica
L’esplosione a quota 2700 filmata da troupe Bbc
L’arrivo della Polizia sul luogo dell’esplosione
Le due esplosioni della scorsa notte si sono verificate la prima alle 00.57 locali e una seconda alle ore 9:15. Entrambe sono avvenute nella zona in cui la colata lavica sta tracimando l’interno della Valle del Bove. Sostanzialmente però «lo scenario è rimasto inalterato con un’attività eruttiva di tipo stromboliano» spiega ancora Privitera.
Intanto i turisti e le guide che ieri erano stati raggiunti da lapilli e pezzi di lava incadescenti, riportando ferite ed escoriazioni, sono stati tutti dimessi dagli ospedali di Catania e Acireale, dove erano stati trasferiti.
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Due turisti inglesi, un uomo e una donna, erano stati portati nell’ospedale di Acireale: lui aveva un leggero trauma cranico e lei contusioni alla mano e alla colonna vertebrale. Sono rientrati in albergo, ringraziando medici e infermieri per l’assistenza ricevuta. L’esperienza vissuta non cambia il loro parere sulla Sicilia: «una terra meravigliosa, con gente calorosa e disponibile», hanno detto lasciando il nosocomio. Il direttore sanitario dell’ospedale, Salvatore Scalia, ha spiegato che «le dimissioni sono state decise per lo stato di salute dei due pazienti, dopo che – ha sottolineato – gli esami eseguiti hanno confermato l’assenza di lesioni interne. Il quadro complessivo, tutto sommato, era tutt’altro che grave». La donna era accompagnata da un cugino, rimasto illeso nell’esplosione, che ha ricostruito la paura vissuta sull’Etna: «Ero con altri turisti già sul pullman – ha ricostruito parlando con i medici – quando all’improvviso abbiamo sentito un violento boato. Ci siamo preoccupati per quelli che ancora non erano sul mezzo di trasporto». Sono «rimasti senza parole davanti alla pioggia di lapilli» che colpiva anche il loro pullman. «E – ha confessato il turista inglese – abbiamo avuto una grande paura e temuto il peggio per i nostri compagni di viaggio che erano fuori e per noi stessi».
E hanno lasciato l’ospedale Cannizzaro dove erano stati medicati ieri anche le altre quattro persone rimaste ferite nell’esplosione dell’Etna. Una coppia tedesca che era sotto choc che è stata dimessa nella tarda serata di ieri. Una donna, anch’essa tedesca, che ha riportato una frattura al gomito, e un giovane di Zafferana Etnea, che è una delle guide dell’Etna rimaste ferite, con un trauma cranico, hanno invece firmato le dimissioni volontarie. La turista, con il braccio protetto da un tutore, ha preferito continuare il suo viaggio e il giovane tornare a casa. I due erano stati soccorsi dal personale di un elicottero del 118 e ricoverati con codice giallo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA