Roma – Si allargano i ritiri di verdure e ortaggi surgelati per il rischio di contaminazione da listeria. In Italia i richiami salgono a tre e riguardano ora anche un lotto di verdure Pinguin. In Gran Bretagna i prodotti richiamati salgono a 49, mentre i ritiri si estendono anche fuori dall’Europa, ovvero in Australia e Nuova Zelanda. Ma di fatto un rischio più concreto per la salute dei consumatori italiani viene da un fenomeno ben più banale e frequente come la cattiva conservazione degli alimenti, che ha portato a un maxi sequestro di ben 16 tonnellate di surgelati da parte dei Carabinieri dei Nas.
Di surgelati, sottolinea la Coldiretti, nel 2017 ne sono state acquistate in Italia circa 841.500 tonnellate, a consumarne è il 95% delle famiglie italiane, con un consumo di 13,9 kg l’anno a testa. Se pure, come assicurato dal ministro della Salute Giulia Grillo, nel nostro Paese ci sono “pochissime” partite di verdure surgelate a rischio, l’attenzione resta puntata sulla Listeria monocytogenes, un ceppo particolarmente pericoloso del batterio di cui è in corso un focolaio in Europa che dal 2015 ha causato 47 casi di intossicazione, di cui 9 fatali. Dopo i richiami che hanno interessato alcuni lotti di verdure surgelate Freshona e minestroni Findus, il terzo richiamo reso noto attraverso un avviso pubblicato sul sito del Ministero della Salute riguarda un mix di verdure surgelate a marchio Pinguin, in confezioni da 2,5 kg, con il numero di lotto W171583 8G e scadenza 06/07/2019. Come i casi già resi noti, sono state prodotte da Greenyard Frozen Belgium, in uno stabilimento in Ungheria. Provenivano dallo stesso stabilimento anche una gamma di vegetali surgelati richiamata dai negozi australiani e neozelandesi, importati dall’Europa e venduti nelle catene di supermercati Woolworths, Aldi e IGA.
Intanto in Italia si è passati dai richiami ai sequestri. Una quindicina di buste di minestrone Findus appartenenti ai lotti segnalati nei giorni scorsi sono state sequestrate in alcuni negozi di generi alimentari a Trieste dai Carabinieri del Nas. Ben più consistenti invece sono le verifiche che hanno portato i militari del Comando per la Tutela della Salute a un maxi sequestro di 16 tonnellate di surgelati mal conservati o su cui era stata apposta un’etichetta contraffatta che celava la reale data di scadenza, in alcuni casi trascorsa da anni. Ad esser finito nel mirino dei militati stavolta è stato un deposito all’ingrosso di prodotti surgelati, a Taranto, presso il quale complessivamente sono state sequestrate 16 tonnellate di alimenti congelati o surgelati. In questo caso le verifiche non hanno riguardato il rischio di contaminazione da Listeria, bensì un problema ben più diffuso. All’interno del deposito pugliese, infatti, i militari hanno trovato alimenti in cattivo stato di conservazione poiché custoditi in locali non autorizzati o con carenze igienico sanitarie. Ma anche prodotti surgelati la cui scadenza, trascorsa in alcuni casi da anni, era stata modificata mediante l’applicazione di etichette contraffatte.