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Alla scoperta del nero d’Avola e della mandorla

Viaggio nel profondo sud-est tra i sapori e le bellezze naturalistiche di Avola, una meta imperdibile

Di Anna Murè |

La Sicilia è la terra della grande cucina, dei percorsi naturalistici e delle spiagge più belle. Ma c’è una città nel profondo sud est che riesce a mettere insieme tutto questo creando una miscela unica insieme con una tradizione vinicola di tutto rispetto.

Stiamo parlando di Avola, dove è possibile trovare natura incontaminata, mare cristallino e uno dei vini più famosi del mondo, il "nero d'Avola". Le quattro vele di Legambiente e Touring Club “sventolano” orgogliosamente su Avola e il suo mare. La città che negli ultimi anni, grazie a una lungimirante politica di promozione turistica è cresciuta, tanto da diventare rinomata meta per turisti italiani e stranieri, è pronta ad accogliere quanti vorranno lasciarsi rapire dalla bellezza dei suoi scorci panoramici, dalla sua lunghissima costa e dalle eccellenze enogastronomiche.

È possibile godere sia di spiagge libere sia di spiagge attrezzate, con il fondale basso e sabbioso, per questo motivo particolarmente adatto anche ai bambini. Una lunga costa, raggiungibile in pochi minuti dal centro storico, con sabbia color oro che quest’anno è stata prediletta anche dalle tartarughe marine: tanti sono, infatti, i siti di deposizione di questo splendido abitante del mar Mediterraneo.

Ma la meraviglia non finisce qui. Incantevoli calette nascoste tra le rocce con acqua limpidissima e fondali di sabbia dorata sono pronte a farsi scovare da chi è alla ricerca di angoli meno battuti dal turismo “di massa”. Una volta scoperta questa suggestiva meta marina, il visitatore resterà incantato dagli scorci panoramici da lasciare senza fiato.

E per chi vuole staccare e non fare solo vita da spiaggia, Avola garantisce anche una vivace “movida” nella zona del borgo marinaro, del lungomare e del centro storico molto apprezzato anche a livello commerciale. La bellezza del luogo abbinata alla degustazione del vino nero d’Avola (eccellenza rinomata nel mondo) e dei sapori tipici, costituisce un patrimonio unico ed inimitabile.

Proprio al vino è dedicata una delle rassegne più apprezzate dai turisti, ospitata nella corte del "Museo della mandorla e delle tradizioni agricole".

La kermesse, che cresce di anno in anno, punta a valorizzare le cantine che producono nero d’Avola. Al centro i vini, certamente, ma anche tutte quelle eccellenze nate dalla tradizione alimentare del territorio, riconosciute come espressione della grande diversità culinaria che caratterizza questa parte della Sicilia e oggi vero vanto dell’enogastronomia regionale: dai piatti di pesce ai dolci di mandorla, rigorosamente “Avola”, altra grande protagonista.

Una visita è d’obbligo proprio al piccolo museo, dedicato alla mandorla e alle tradizioni agricole. Ospitato in un’antica masseria di fine ’800, il Museo è custode di antichi saperi, un luogo, sospeso nel tempo, in cui tutti i sensi vengono coinvolti in un percorso che porta alla scoperta della celebre Mandorla di Avola, ma anche le radici agricole ed enogastronomiche del territorio.

Avola non è solo mare e sapori, ma anche storia, natura e archeologia. Il più grande canyon naturale dell’isola si trova proprio qui e offre panorami mozzafiato in un territorio in gran parte incontaminato, dove allo smeraldo dei celebri laghetti fa da contraltare il verde della macchia mediterranea. Qui si trovano il carrubo e l’olivastro, il lentisco, mirto, la palma nana e l’orchidea italica. Le piante e la fauna (molto ricca e varia) sono protette e l’area fa parte della "Riserva naturale orientata", un luogo adatto per escursioni a piedi durante tutto l’anno, grazie al clima mite siciliano; ma è durante il periodo estivo che Cavagrande dà il suo meglio, quando ci si può tuffare in quelli che la Cnn ha definito “uno dei luoghi più belli dove fare il bagno“piscine naturali di acqua limpida e cristallina immerse nella natura selvaggia.

La riserva, vasta oltre 2700 ettari è attraversata dal fiume Cassibile, l’antico Kacyparis greco, che nel corso dei millenni ha creato una serie di profondi canyon lunghi dieci chilometri. Un vero e proprio Eden, ricco di rilevanze paesaggistiche, antropologiche, idrogeologiche, archeologiche e speleologiche.

La Riserva è diventata molto popolare negli ultimi anni e ha attirato numerosi turisti, anche dall’estero, che l’hanno resa uno dei luoghi più “instagrammabili” della Sicilia. La stampa estera hanno inserito più volte Cavagrande tra le mete più belle d’Europa. Lungo lo spettacolare canyon, inoltre, insistono diversi siti archeologici, come la necropoli preistorica del Cassibile. Ci sono due villaggi rupestri, quello settentrionale che si nota subito appena ci si affaccia dal belvedere, e quello meridionale, quasi di fronte. Il primo dei due risale ai secoli XI-X a.C., ed è possibile scoprire centinaia di tombe e ipogei paleocristiani scavate nelle pareti. Notevole, poi, anche la Grotta dei Briganti, luogo dove i briganti siciliani si rifugiavano a fine ‘800

Attualmente è possibile accedere alla riserva da due sentieri: “Prisa-Carrubella” e La “Scala di Mastra Ronna”.

Infine, Avola nasconde nel suo centro storico a forma di esagono perfetto, alcune delle chiese tardo barocche più suggestive della zona, come la Ss Annunziata e la chiesa Madre, ma anche alcuni bellissimi palazzi Liberty. L’invito è quello di passeggiare con il naso all’insù, alla scoperta di scorci di incantevole e inaspettata bellezza, magari addentando al contempo una squisita pagnottella di gelato al torrone.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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