Alfano: «Frontex al posto di Mare Nostrum» ma l’Ue frena: «L’agenzia non ha i mezzi»

Di Redazione / 08 Luglio 2014

ROMA – Mentre proseguono in tutta la Sicilia le ondate di sbarchi di disperati provnienti dal Nord Africa, al primo vertice informale dei ministri dell’Interno del semestre italiano di presidenza Ue, il titolare del Viminale Angelino Alfano ha subito messo sul tavolo la principale richiesta di Roma: Frontex deve subentrare a Mare Nostrum, che diventa un’operazione europea. Ma il commissario europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, ha frenato: Mare Nostrum, ha sottolineato, è «vasta e costosa» e Frontex «è una piccola agenzia e non può subentrare».

Intanto l’Unhcr annuncia l’ennesima tragedia: 12 morti su un barcone al largo di Tripoli. Il totale delle vittime nell’anno sale così a 217. Sul fronte degli sbarchi, invece, 601 migranti, provenienti da Siria, Palestina, Iraq ed Eritrea, sono sbarcati a Trapani. Altri 104 sono arrivati a Catania, soccorsi da un mercantile maltese nel Canale di Sicilia, e domani altri 350 stanno arrivando a Palermo.

Mentre la Sicilia, i sindaci, gli uomini della protezione civile, i volontari e le tante persone impegnate nell’emergenza immigrazione combattono una guerra impari contro un flusso esseri umani inarrestabile, non si annuncia facile, dunque, la strada per arrivare ad una condivisione tra i Paesi dell’Unione del peso dei migranti in arrivo via mare in Italia (circa 70mila nel 2014) e dell’impegno per il loro soccorso durante la traversata che parte, nella stragrande maggioranza dei casi, dalla Libia. «Lavoriamo – ha spiegato Alfano – per un subentro con una operazione Frontex (l’Agenzia europea delle frontiere, ndr) all’operazione Mare nostrum. Questo è l’obiettivo e spero sia raggiunto il più presto possibile». Si tratta, ha aggiunto, «di un progetto da concordare. Adesso ci sediamo e stabiliamo gli elicotteri e tutto quello che serve».
Malmstrom, da parte sua, in conferenza stampa con Alfano, ha però ricordato che Frontex è piccola e non può accollarsi il peso dell’operazione italiana. «Domani – ha osservato – avremo bisogno di più assets dagli Stati membri e questo è il motivo per cui chiediamo all’Italia di sedersi con noi e Frontex per definire esattamente quale sia la stima di cosa potrebbe servire per diminuire gradualmente, ma comunque mantenere, una presenza nel Mediterraneo. Una volta che sapremo in modo più preciso cosa serve – ha aggiunto – dobbiamo andare dagli Stati membri. Non abbiamo i mezzi per sostituirci, a meno che tutti gli Stati membri non contribuiscano».
Il commissario europeo ha poi riconosciuto che «con Mare Nostrum l’Italia sta facendo un lavoro encomiabile: abbiamo avviato una discussione su come far sì che questa diventi un’operazione più europea attraverso il contributo degli Stati».

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