Due agguati, letti come regolamenti di conti all’interno della criminalità organizzata, sono stati registrati ieri nel Catanese. Il bilancio è di un ferito a una gamba e di tre arrestati da carabinieri della compagnia di Giarre. Le prime indagini scattano dopo che Sebastiano Flori si presenta nell’ospedale di Giarre per farsi medicare una ferita da arma da fuoco a una gamba. Ai militari dell’Arma racconta di essere stato colpito mentre era davanti a un bar di Mascali. Ma durante il sopralluogo compiuto da investigatori non sono stati trovati riscontri: nessuna traccia di sangue sul posto, né testimoni dell’episodio e la sparatoria non è stata segnalata da al 112.
L’ipotesi dei carabinieri è che sia stato “gambizzato” in una zona non frequentata di Mascali. Il secondo episodio è avvenuto ieri sera a Riposto: un gruppo di fuoco su due auto è entrato in azione esplodendo numerosi colpi di pistola calibro 7,65 contro un pregiudicato che era uscito di casa per gettare dei rifiuti in un cassonetto. L’agguato è andato a vuoto: l’uomo è rimasto illeso, i proiettili si sono conficcati sul muro dell’ abitazione, vicino la porta d’ingresso.
Tre dei componenti il commando sono stati arrestati da carabinieri della compagnia di Giarre dopo un inseguimento. L’equipaggio di una “gazzella”, che era in zona, sentiti i colpi è subito intervenuto ed è riuscito a intercettare una delle due vetture, una Bmw 5, arrestando, dopo una breve colluttazione gli occupanti dell’auto. Sono Leonardo Antonino Parisi, 44 anni, ritenuto vicino al clan Laudani, Remo Arcarisi, di 25 anni, e un 31enne. Sono accusati di tentativo d’omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da sparo. Indagini sono in corso per accertare se ci siano collegamenti con il ferimento di Sebastiano Flori.