Affondo di Digiacomo: «Non sarò complice di “omicidi in diretta”»

Di Redazione / 03 Settembre 2014

PALERMO – «Non mi voglio rendere complice di “omicidi in diretta”: se non si approva la rete dei posti letto, dei servizi territoriali e dell’emergenza-urgenza, non si possono sbloccare i concorsi e non si possono mettere in sicurezza i reparti, non si possono riqualificare gli ospedali minori, non si può dare una risposta all’immenso precariato su cui poggia la sanità siciliana». Lo dice Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità all’Ars, che lancia l’allarme sulle conseguenze della mancata approvazione della rimodulazione della rete ospedaliera.
«Decine di migliaia di operatori precari – aggiunge – ogni giorno mettono le mani sui pazienti senza la certezza, fra qualche settimana, di essere confermati: non sono certamente nelle condizioni psicologiche ideali per il compito delicato che sono chiamati a svolgere».
«Giovani ed eccellenti professionisti – prosegue Digiacomo – che emigrano al Nord. Litanie sull’utilizzo delle partecipate per progetti di modernizzazione dei sistemi informatici mentre si continuano a fare gare con soldi delle Asp per milioni di euro. Centri privati strapagati mentre servizi pubblici di grande valenza spasimano per ottenere mezzo infermiere in più.
Passacarte che si auto-liquidano premi di produzione da capogiro riservando ai medici, quelli che la produzione la realizzano, le briciole».
«Sul progetto di rete ospedaliera – conclude – abbiamo lavorato gomito a gomito con l’assessore per sette mesi. E ora che tutto è pronto, la rete giace in giunta da oltre un mese. Da due mesi non si discute d’altro se non degli sfondoni della formazione, mentre, ad esempio, Catania con la sua organizzazione sanitaria risulta abbandonata a se stessa, ormai centro del più grave traccheggio politico che si ricordi sulla pelle e la salute dei cittadini. Se il 16 settembre, data in cui ho deciso di convocare la commissione, non sarà stata inoltrata la delibera di governo sulla rimodulazione della rete ospedaliera siciliana, organizzeremo una grande manifestazione di massa con il coinvolgimento di sindaci, operatori sanitari, società scientifiche contro l’immobilismo della giunta regionale e questo liquame fangoso nel quale qualcuno vorrebbe trasformare la sanità siciliana».

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