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Ad “Amore Criminale” il caso di Valentina Salamone

Di Redazione |

Si parlerà del caso di Valentina Salamone, la biancavillese trovata morta il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano, nella seconda puntata di “Amore Criminale”, che andrà in onda stasera alle 21,15 su Rai3. Una nuova puntata che ancora una volta sarà occasione di sensibilizzazione e denuncia su un tema importante e delicato qual è la violenza di genere. Alla conduzione della trasmissione – ideata e scritta da Matilde D’Errico – riconfermata per il terzo anno consecutivo, l’attrice Veronica Pivetti. Per la morte di Valentina in un primo momento era stata chiesta l’archiviazione, ritenendola un suicidio, ma grazie all’insistenza dei familiari la Procura riaprì le indagini dopo le perizie dei carabinieri del Ris, che ritennero di avere trovato tracce di sangue di un uomo, riconducibili a Nicola Mancuso, sotto le scarpe della giovane. Mancuso, che è sposato ed aveva avuto una  relazione con la vittima, si è sempre proclamato innocente. Ma lo scorso giugno, la Corte d’assise di Catania lo ha condannato all’ergastolo, riconoscendolo colpevole dell’omicidio di Valentina.

Protagonista del docu-fiction, da sempre tratto distintivo del programma, nel ruolo di Valentina, sarà la giovane licodiese Giulia Granata. Giulia, dal volto di una bellezza disarmante e dallo sguardo profondo, spontanea e spigliata, ma al tempo stesso seria e matura – ha solo 20 anni – ha saputo conquistare l’attenzione del regista, Maurizio Iannelli, che l’ha notata tra oltre 200 aspiranti e infine scelta per interpretare il delicato ruolo di Valentina. Un provino arrivato quasi per caso, che ha portato la giovane licodiese a una complessa esperienza di recitazione. «Una vera prova di forza è stata per me raccontare e rivivere scena dopo scena – dice Giulia – (dallo strangolamento, alla simulazione dell’impiccagione fino alla bara), seguendo scrupolosamente gli atti processuali, un omicidio così efferato. Difficile non immedesimarsi e farsi coinvolgere, provandone lo strazio e il dolore. Ma sono onorata di averlo fatto, con l’obiettivo di rendere un servizio di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere. Ringrazio tutto lo staff che mi ha sostenuta».

Potrebbe iniziare da qui il viaggio di Giulia nel mondo del cinema, anche se tra uno shooting fotografico e una sfilata non perde mai di vista lo studio, frequentando la facoltà di Economia. Una cosa è certa, sentiremo di sicuro parlare di lei in futuro. Nel breve documentario vedremo anche un’altra licodiese, Aurora Mammino, che con la sua bellezza mediterranea interpreterà una delle amiche con le quali la vittima condivideva la sua passione per la danza latino-americana.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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