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A Napoli la Cop21. Costa: “Il Mediterraneo è la nostra casa comune”

Di Redazione |

Roma, 2 dic. – (Adnkronos) – “Non solo dialoghi ma distribuzione di impegni per contrastare le problematiche del Mediterraneo”. E’ il senso, nelle parole del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, della Cop 21, la conferenza delle parti dei 21 Paesi, più l’Unione Europea, che si affacciano sul Mar Mediterraneo, Nord Africa e Medioriente compresi, al via oggi a Napoli. Al centro dell’appuntamento tutela della biodiversità, aree marine protette nazionali e transnazionali, marine litter, inquinamento e bioeconomy.

Dalla Cop 21 nascerà la Carta di Napoli, “un documento – spiega il ministro – che metterà insieme tutela dell’ambiente e sviluppo economico”, accettando e rilanciando la sfida di una crescita commerciale coniugata al rispetto del mare.

“L’Italia si è già fortemente impegnata, e porta al tavolo la legge Salvamare e il contrasto alle plastiche, poi c’è l’impegno supplementare con le aree marine protette, che vogliamo sviluppare ancora di più, e quello sulla biodiversità”, continua Costa sottolineando che “il Mediterraneo rappresenta la nostra casa comune” ma “i dati che lo riguardano sono allarmanti: negli ultimi anni abbiamo infatti avuto una riduzione delle specie e molte altre rischiano l’estinzione” e questo richiede “un cambiamento immediato a livello globale affinché le nostre risorse, i nostri ecosistemi, i nostri mari e oceani, possano essere maggiormente tutelati e protetti”, spiega Costa.

In particolare, Costa ha sottolineato la necessità di fare fronte comune per preservare il Mediterraneo dai cambiamenti climatici, con scelte ed azioni più ambiziose ed efficaci di contrasto e adattamento: “Dobbiamo lavorare tutti insieme anche per promuovere misure per limitare il marine litter e per il recupero dei rifiuti in mare anche con il coinvolgimento delle parti interessate e con una maggiore sensibilizzazione dei cittadini sul tema”.

L’appuntamento questa mattina si è aperto con qualche momento di tensione dovuto a un’azione organizzata all’ingresso di Castel dell’Ovo: alcuni attivisti dei centri sociali napoletani, riuniti sotto la sigla Fridays For Future, hanno tentato di bloccare l’accesso al castello in segno di protesta contro quella che considerano “una passerella dei ministri dell’ambiente” dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. “La Cop – assicurano gli attivisti attraverso un comunicato stampa diffuso dal centro sociale Insurgencia – sarà bloccata e contestata in ogni modo”.

Ma nel suo intervento di apertura, il ministro Costa ha sottolineato il ruolo importante dei giovani, tra i quali “cresce l’interessate per la natura e per nuovi modelli di produzione e consumo più sostenibili”. L’Italia, grazie alla collaborazione avviata con il Segretariato della Convenzione, ha organizzato la prima Cop Giovani, che si è tenuta a Napoli lo scorso 23 ottobre, “che ha visto insieme ragazzi della sponda Sud e Nord del mediterraneo discutere delle nuove sfide che ci attendono. L’Italia ed il Mediterraneo devono guardare a loro, alla comunità scientifica e agli operatori di settore che hanno un ruolo primario nel permettere alle nostre politiche di dare frutto”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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