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A Licata, presentazione "Sea-Eye" iniziativaper salvare rmigranti in mare

A Licata, presentazione “Sea-Eye” iniziativa per salvare migranti in mare

Si tratta di un peschereccio acquistato da un'organizzazione tedesca di volontariato

Di Redazione |

ROMA – Si moltiplicano le iniziative private per il soccorso in mare dei migranti. Domani al porto di Licata (Agrigento) verrà lanciata Sea-Eye, dal nome della nave che dal 20 aprile pattuglierà il mar Mediterraneo per portare missioni di osservazioni e soccorso davanti alle coste libiche. Lo rende noto il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir). «Ci sembra fondamentale che in un momento così cupo ci siano persone che si attivano volontariamente per salvare la vita di uomini e donne che l’Europa, purtroppo, si dimostra giorno dopo giorno non adeguata a proteggere. Il salvataggio in mare è di centrale importanza, speriamo che a queste iniziative si affianchino anche canali umanitari e vie di accesso legali che permettano ai rifugiati di arrivare in Italia e in Europa senza mettere a repentaglio le proprie vite» dichiara Christopher Hein, portavoce del Cir, che sostiene l’iniziativa. 

Sea-Eye è un’organizzazione nata nell’autunno del 2015, quando un gruppo di persone della città tedesca di Regensburger, guidato dall’imprenditore Michael Buschheuer, ha deciso di non voler più assistere inerme alla morte di rifugiati nel Mediterraneo. L’organizzazione ha acquistato un vecchio peschereccio e lo ha risistemato e allestito ai fini della ricerca e del soccorso in mare.

La nave è ora nel Mediterraneo e il 20 aprile partirà la missione di osservazione e di soccorso davanti alle coste libiche: l’obiettivo è quello di trovare persone in pericolo, salvarle dall’annegamento e cercare aiuto. La Sea-Eye è oggi costituita da circa 200 persone provenienti da tutta la Germania e da altri paesi Ue, che lavorano per il progetto in maniera volontaria e gratuita. Nella zona di mare maggiormente colpita al largo della costa libica, la Sea-Eye monitorerà le acque in cerca di imbarcazioni sovraffollate o danneggiate che minacciano di capovolgersi. Le persone verranno fornite di giubbotti di salvataggio e di acqua, le barche sostituite da zattere di salvataggio. A bordo dell’imbarcazione ci sarà una struttura equipaggiata per prestare primo soccorso a chi ha subito lesioni gravi; allo stesso tempo, una volta trovate le imbarcazioni, verrà effettuata una chiamata di emergenza sos al “MRCC Mediterraneo” di Roma. Il progetto quest’anno richiederà circa 250 mila euro: il Cir lancerà una campagna sui social per aiutare il reperimento di fondi. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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