A Guzel’ Jachina il premio Tomasi di Lampedusa

Di Carmela Marino / 05 Giugno 2020

PALERMO –  La scrittrice e giornalista Guzel’ Jachina con il romanzo d’esordio «Zuleika apre gli occhi» (Salani) è la vincitrice della diciassettesima edizione del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A decretarne la vittoria la giuria composta da Gioacchino Lanza Tomasi (presidente), Salvatore Silvano Nigro, Giorgio Ficara, Mercedes Monmany e Salvatore Ferlita. Un Premio anomalo, quello di quest’anno, dove salterà la cerimonia di premiazione. L’incontro tra l’autrice e il pubblico, previsto nel mese di agosto in piazza a Santa Margherita di Belìce, non si potrà tenere a causa della pandemia legata al Covid-19.

Guzel’ Jachina, nata a Kazan’, nel Tartarstan, nel 1977, è giornalista, scrittrice e sceneggiatrice. Zuleika apre gli occhi è il suo romanzo d’esordio, cui ha fatto seguito I figli del volga, di prossima pubblicazione in Italia. «Zuleika apre gli occhi – spiega Gioacchino Lanza Tomasi – è stato preso come un esempio della possibile sopravvivenza umana a ogni condizione se pur disperata. Non è un libro politico, ma è storia del cammino verso l’emancipazione di una donna che, come molte altre, è passata attraverso l’indicibile e paradossalmente ritrova se stessa nell’inferno della taiga». Le varie edizioni del Premio Letterario hanno visto la presenza tra i vincitori di Abraham B. Yehoshua, Tahar Ben Jelloun, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Amos Oz, Javier Marias, Fleur Jaeggy, Valeria Parrella, Emmanuel Carrère, Fernando Aramburu e Carlo Ginzburg e i premi Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro, Mario Vargas Llosa e Orhan Pamuk.

Per Alberto Samonà, neo assessore regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana, «La grande letteratura del Novecento ha in Tomasi di Lampedusa uno dei suoi più alti esponenti, con Il Gattopardo ha superato e oltrepassa ogni limite geografico e temporale, nonostante dalla sua prima pubblicazione siano passati ben 62 anni. Il Premio a lui dedicato ha assunto, negli anni, una valenza internazionale, diventando un ponte culturale tra la nostra Terra e il resto della letteratura mondiale». Il sindaco di Santa Margherita Belice Franco Valenti sottolinea che «purtroppo, per le note questioni sanitarie, quest’anno il Premio non potrà avere il pubblico delle passate edizioni che ci ha sempre seguito, specialmente durante la cerimonia di consegna, con passione ed interesse». E Gori Sparacino, direttore del Premio, aggiunge: «E’ importante dare continuità al Premio, ormai diventato di grande interesse, che coniuga cultura e sviluppo locale. Sono certo che il romanzo di Guzel’ Jachina, che ha riscosso successo in tutto il mondo proprio come è accaduto con Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, conquisterà anche i lettori italiani per l’intensità delle pagine e per la forza della protagonista».

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: cultura giuseppe tomasi di lampedusa Guzel' Jachina premio romanzo Zuleika apre gli occhi