CATANIA – «Niente arancine allo store della Focacceria San Francesco aperto da pochi giorni all’aeroporto di Fontanarossa di Catania. Per non urtare la sensibilità dei catanesi. Perché per loro questi pezzi di simbolo del cibo di strada siciliano, amate da Andrea Camilleri, vanno declinate al maschile». Per cui, rivela il giornale on line Cronachedigusto.it sono state messe nel conto possibili proteste. «Ed in ogni caso lungi dall’idea di chiamarle arancini perché per i palermitani sarebbe uno sfregio al proprio orgoglio visto che l’Antica Focacceria San Francesco dal 1834 ricorda il sito – è un vanto del capoluogo siciliano dove le arancine sono, per l’appunto, proposte al femminile. E dunque niente vendita degli arancini o delle arancine. Meglio stare buoni e non provocare polemiche».
La proprietà di questa ormai catena di negozi di street food da pochi anni è interamente della Feltrinelli Editore ed oggi ha due negozi a Palermo (uno è ancora nella sede storica di via Paternostro nel capoluogo siciliano), due a Roma (uno a Fiumicino), tre a Milano, uno a Bergamo e uno a Brescia. Fiore all’occhiello sono per l’appunto le arancine (sul sito sono ovviamente al femminile), le panelle, il pane con la milza e altre ghiottonerie molto siciliane. Ora lo sbarco a Catania grazie a un bando della Sac, la società di gestione dello scalo, che ha messo a disposizione nel nuovo terminal 3, alcuni spazi per il food. Focacceria di San Francesco si è aggiudicata una delle aree insieme a Chef Express, uno dei player più importanti nella somministrazione di food and beverage negli aeroporti italiani.