Scovati nel Canale di Sicilia gli ultimi squali bianchi del Mediterraneo

Di Redazione / 22 Ottobre 2024

Si nascondono nel Canale di Sicilia gli ultimi squali bianchi del Mediterraneo, i più grandi pesci predatori del pianeta: le loro tracce sono state localizzate nel corso di diverse spedizioni guidate dall’italiano Francesco Ferretti della statunitense Virginia Tech, che è andato a cercare di localizzare questi animali fortemente a rischio di estinzione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, ha visto la partecipazione anche dell’Università Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

«Abbiamo deciso di accettare la sfida e trovare gli ultimi squali bianchi rimasti nel Mediterraneo», dice Ferretti: «Non è stato facile». La ricerca vuole essere il primo passo verso l’istituzione di un programma di monitoraggio degli squali nella regione, nell’ambito degli sforzi attualmente in corso per prevenirne la scomparsa.

Il Dna

Nel corso delle spedizioni, organizzate dal 2021 al 2023, i ricercatori hanno utilizzato nuovi metodi e tecnologie, come l’analisi del Dna ambientale, il cosiddetto eDna, che permette di rilevare tracce di Dna dell’animale nell’acqua, e telecamere subacquee dotate di esche per attirare gli squali.

Sebbene non siano mai stati rilevati visivamente durante le spedizioni (circostanza piuttosto normale vista anche la scarsità di questa specie nel Mediterraneo, è stata accertata con successo la presenza di DNA di squalo bianco in 5 campioni su 159 dal 2021 al 2023, nel Canale di Sicilia. Campioni positivi sono stati raccolti presso i banchi di Pantelleria, le estremità settentrionale e meridionale di Lampedusa e le isole Egadi. Questi risultati hanno confermato che gli squali bianchi erano nell’area, spazialmente (entro 25 km) e temporalmente (entro 48 ore) vicino ad almeno quattro punti di campionamento durante la nostra spedizione.

I ricercatori quindi in questi tre anni non hanno interagito direttamente con squali bianchi vivi, ma hanno raccolto nuove informazioni sulla loro attuale densità di popolazione, sulle catture, sui punti caldi storici e sulla presenza attuale e sulle interazioni con la pesca, il che ha il gruppo a identificare l’ultima roccaforte di questa popolazione nel Mar Mediterraneo.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo