Jaggi Vasudev, conosciuto dai suoi seguaci con il nome di Sadhguru, si potrebbe definire come uno dei mistici del nostro tempo. Considerato uno dei personaggi più influenti dell'India Sadhguru, il cui soprannome vuol dire guru non istruito, è principalmente uno yogi, un guru spirituale, ma non religioso, che gode di grandissimo seguito sui social media, ed é amato e rispettato da numerosissime celebrità in tutto il mondo. Nel 1992 ha istituito la Isha Foundation con sede in Coimbatore, nel sud dell'India, dove insegna yoga attraverso una pratica che lui definisce Inner Engineering. Sin da giovane con il suo piglio pratico e gentile ha portato avanti diverse battaglie a supporto dei più poveri, contro il prosciugamento dei fiumi e per combattere la fame soprattutto in India.
Dopo averlo casualmente scoperto attraverso uno dei suoi numerosissimi video su Youtube non ho potuto resistere quando si è presentata l'occasione di assistere a una delle sue lezioni presso l'università di Birmingham.
Sadhguru é un personaggio interessantissimo, ricco di concreta umanità, con un passato da agricoltore, avendo creato e gestito un' azienda agricola durante i suoi anni giovanili. La non religiosità della sua pratica attira proseliti di ogni background e nelle ultime settimane si é lanciato in una nuova impresa denominata Save the Soil (salviamo il suolo). Partendo da Londra ha intrapreso un viaggio in motocicletta, alla tenera età di 65 anni, di ben 30000 kilometri da completare in 100 giorni. Il percorso toccherà le principali capitali europee e proseguirà in Israele per poi tornare in India. In Italia é già passato per Venezia e Roma dove ha incontrato Antonio Tajani in qualità di membro del Parlamento Europeo e con cui, ha già lasciato intendere, vorrà interloquire. L'obiettivo dell'operazione é molto chiaro, sensibilizzare tutti I governi sulla necessità di salvaguardare il suolo. Secondo dati forniti dalla FAO il 52% del suolo nel mondo ha perso molte delle sue proprietà, ogni minuto ben 23 ettari di terreno agricolo, equivalente di 30 campi di calcio, vanno incontro alla desertificazione. Cosa vuol dire questo? Fondamentalmente che il progressivo inaridimento del suolo causa un impoverimento della capacità nutriente dei nostri alimenti. Considerando che il 95% del nostro cibo proviene dal suolo, é facile immaginare quale sia l'impatto sia sugli esseri umani, sia sul nostro ambiente. Il degradarsi del suolo, secondo quanto afferma Sadhguru, suffragato da dati forniti dalla FAO, dall'ONU e dalla UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente), può causare l'emissione di 850 miliardi di tonnellate di CO2 ossia la stessa quantità di emissione degli ultimi 30 anni. La perdita di contenuti organici e di carbonio trasforma in sabbia un suolo precedentemente ricco. Per sostenere l'agricoltura, il carbonio organico minimo nel suolo dovrebbe essere del 3%. Nei principali paesi agricoli europei, il 75-85% del suolo ad oggi contiene meno del 2% di carbonio. A quanto pare però, secondo quanto afferma lo yogi indiano, in tutti i consessi in cui si parla di inquinamento, il suolo scompare dal tavolo delle discussioni. Si parla dell'aria, dell'acqua, delle fonti rinnovabili, ma non di ciò che di fatto ci tiene in vita, il suolo e quindi il cibo, ecco perché lui ha deciso di intraprendere questo viaggio di sensibilizzazione.
Di fronte all'apocalittica prospettiva di dover lottare per il cibo sembra veramente semplice quanto Sadhguru suggerisce con il suo movimento Conscious Planet – Save the Soil ossia incrementare il numero degli alberi. Questo basterebbe sia per proteggere il suolo dai raggi solari, sia per far si che la lettiera prodotta dalle foglie accresca la quantità di materiale organico assorbito dal terreno. Incrementare il carbonio organico nel suolo può neutralizzare le emissioni di CO2 prodotte dagli esseri umani, può migliorare la produzione agricola fino al 40% e accrescere le riserve d'acqua. Insomma una rivoluzione pacifica e necessaria.
Nella meravigliosa sala dell'univesità di Birmingham ad un bambino che, fra il pubblico, gli ha chiesto cosa potesse fare lui per sostenere Save the Soil, il guru ha candidamente risposto: “scrivi al tuo Primo Ministro”.
Sadghguru é un essere umano risvegliato alla consapevolezza che noi esseri umani e il nostro ambiente viviamo in una relazione d'interdipendenza, la sopravvivenza di ognuno di noi pertanto é in gioco ed è connessa inevitabilmente a quella dell'altro. La sua è una vera e propria chiamata alle armi, alla sua campagna tutti possono contribuire con il fine ultimo di sensibilizzare i governi a fare scelte a salvaguardia della vita stessa, poichè il suolo coltivabile può produrre ancora solo per 80 anni secondo le previsioni delle Nazioni Unite. Tutti possono contribuire, in modo semplice, anche solo con il moderno passaparola sui social media per creare onde di consapevolezza.
Chi vuole saperne di più o partecipare alla campagna di sensibilizzazione può consultare il sito
https://consciousplanet.org/
foto: gentile concessione Isha Foundation