«Non si ripetano gli errori del passato, non si autorizzi un’opera priva delle certificazioni necessarie. La presidente del Consiglio Meloni intervenga per chiarire se il suo governo è davvero intenzionato a procedere nonostante il divieto di edificazione sulle faglie sismiche previsto da una circolare della Protezione civile. Troppo semplice, dopo, incolpare la magistratura di bloccare l’attività dell’esecutivo, solamente perché applica le leggi e le norme italiane e comunitarie». Così il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo in seguito alle dichiarazioni rilasciate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che si è detto estraneo a qualsivoglia relazione sul rischio sismico riguardo il progetto di costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
«Quanto emerge dalla nota dell’Ingv è gravissimo, e rischia di essere il campanello di allarme su un possibile procedimento autorizzativo irregolare per dare il via libera ad un’opera che, per tutte le omissioni previste dal progetto e per i parametri di sicurezza troppo bassi contenuti nello stesso, non dovrebbe mai essere realizzata. Il nostro Paese – ricorda il dirigente sindacale – ha già vissuto tragedie devastanti causate da processi autorizzativi sbagliati e interessi privati privi di scrupoli: la Commissione Grandi Rischi dell’epoca approvò la costruzione della diga del Vajont, che causò quasi duemila morti».