IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE
In Sicilia 170 Comuni ricicloni e 33 munnizza free: Catania e Palermo invece…
Premiate le migliori performance raggiunte dai Comuni nella raccolta differenziata e nella minore produzione di rifiuti
«Sono 170 i comuni ricicloni in Sicilia che nel 2020 hanno raggiunto e superato il 65 per cento di raccolta differenziata e 33 i Comuni rifiuti free, quelli con una produzione di rifiuti indifferenziati minore di 75Kg /abitante. Lo dice il dossier comuni ricicloni Sicilia presentato questa mattina, presso la sede del Ceas «Rospo Smeraldino» ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo.
«È un risultato importante – dichiara Tommaso Castronovo, responsabile Rifiuti ed economia circolare Legambiente Sicilia – perché riguarda il 43 per cento dei comuni siciliani (circa un milione e mezzo di cittadini). Quando è iniziato il progetto Sicilia Munnizza Free, nel 2017, i comuni che avevano superato il 65 per cento erano solo 33. Ma c'è ancora molto da fare, soprattutto nelle tre città metropolitane, anche se occorre sottolineare che il Comune di Messina, che ha esteso il porta a porta in tutta la città, ha raggiunto risultati significati quest’anno. Su Palermo c'è tanto da fare, si inseguono ancora le vasche per ampliare la discarica di Bellolampo, mentre è fermo il porta a porta».
Consegnato il premio Comuni Ricicloni e Comuni Rifiuti Free alle migliori performance raggiunte dai Comuni nella raccolta differenziata e per la minore produzione di rifiuti indifferenziati e riconoscimento di Menzioni Speciali ai Comuni e aziende che si sono distinte nelle buone pratiche della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare. Menzione speciale al Comune di Messina: la prima città metropolitana ad avere esteso la raccolta porta a porta in tutta la città; al Negozio Leggero (Palermo) per il contributo significativo alla riduzione della produzione dei rifiuti attraverso la vendita di prodotti sfusi alimentari e igienici a Kalat Impianti per avere implementato un sistema industriale di gestione pubblica del ciclo rifiuti grazie ad una piattaforma di selezione e riciclo a servizio dei comuni del Calatino; a Calcestruzzi Ericina per salvaguardare l’ambiente in tutte le fasi dei processi aziendali ed avere riavvicinato l’azienda al cuore dei progetti edilizi e nel cuore della gente; ad Ecostazione di Caltagirone per avere realizzato il Centro di riuso con l’obiettivo di «ridurre» la produzione di rifiuti, intercettando a monte beni ancora utilizzabili prima che diventino rifiuti; a Legambiente Scicli perché nell’ambito della convenzione nazionale tra Legambiente onlus e il consorzio Ecotyre, ha provveduto a bonificare un’area della campagna ragusana che delinquenti avevano invaso con pneumatici fuori uso.
«I comuni ricicloni siciliani aumentano ancora, ma la regione – sottolinea Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – svolterà solo quando le tre città metropolitane faranno altrettanto. Da Messina arrivano segnali importanti, aspettiamo che le amministrazioni comunali di Palermo e Catania facciano la stessa cosa. Ma non basterà solo la differenziata, occorre fare gli impianti. Basta con le discariche sia pubbliche che private. Inutile iniziare la discussione sulla realizzazione di impianti di termovalorizzazione, servono gli impianti di riciclo, a partire da quelli che trattano l’organico con la produzione di biometano e compost, così come ci sono nelle regioni del centro nord. Ci sono le risorse del Pnrr con progetti che vanno definiti entro il 14 di febbraio. I territori della Sicilia non manchino questa occasione». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA