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Emergenza rifiuti Sicilia, 7 aziende in corsa per la costruzione di 2 termovalorizzatori

Il governatore Musumeci: «Altrove la spazzatura è una risorsa da noi è sempre stata un problema, questi impianti sono indispensabili»

Di Redazione |

Per il termovalorizzatore previsto nella Sicilia occidentale sono in corsa tre società, quattro aziende per quello nella Sicilia orientale. Il costo per singolo impianto va da 263 a 570 milioni di euro, a seconda delle caratteristiche. Quasi tutte le proposte, al vaglio del Nucleo di valutazione della Regione che dovrebbe completare l’analisi in quindici giorni circa, prevedono una capacità di conferimento tra 400 e 450 mila mila tonnellate all’anno. Si tratta di tecnologia a combustione e incenerimento a griglia, qualcuna delle proposte include un movimento alternato e raffreddato ad acqua. I tempi di realizzazione degli impianti vanno da 6 a 48 mesi.

A fornire le informazioni è stato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in conferenza stampa a Palazzo Orleans assieme all’assessore all’Energia Daniela Baglieri e al dirigente generale del Dipartimento rifiuti Calogero Foti. 

«C'è una parte di indifferenziata che non può andare in discarica e noi la vogliamo fare diventare cenere – ha detto Musumeci -. Ecco a cosa servono i termovalorizzatori: a distruggere l'indifferenziata e produrre energia. Ecco perché è indispensabile ricorrere a due termovalorizzatori, uno per la Sicilia orientale e uno per la Sicilia occidentale, che sono previsti nel Piano regionale rifiuti che questo governo ha varato un anno dopo il suo insediamento».

«Avevamo detto sin dall’inizio che nei confronti dei termovalorizzatori non avevamo né particolari simpatie né antipatie – ha spiegato ancora il governatore -. Portiamo ancora troppa spazzatura nelle discariche, che sono ancora essenziali. Ma i termovalorizzatori sono indispensabili».

«La strada che abbiamo ritenuto di avviare è quella di un avviso esplorativo per la manifestazione di interesse finalizzata a proposte di finanza e di progetto. La Regione valuta le proposte per poi procedere all’affidamento in concessione della progettazione costruzione e gestione. I termovalorizzatori lavoreranno rifiuti non pericolosi – ha aggiunto – Altrove la spazzatura è una risorsa da noi è sempre stata un problema, con questa iniziativa abbiamo stimolato il mercato a utilizzare bene la spazzatura per farla diventare una risorsa».

«Il governo Musumeci – ha aggiunto l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri – ha un’idea chiara della gestione dei rifiuti, passando dal modello della discarica a un modello di economia circolare fatta realmente. Stiamo facendo investimenti in questo senso e, voglio ricordare, che abbiamo investito più di 300milioni in impianti di compostaggio».

«Le discariche in Sicilia sono quasi tutte sature, l’alternativa alla discarica non può che essere il recupero di energia»,ha detto dal canto suo il dirigente generale del Dipartimento rifiuti, Calogero Foti, parlando dei termovalorizzatori.  Musumeci ha ricordato che nell’Isola ci sono 511 discariche tra attive e dismesse, «e producono inquinamento delle falde e dei terreni». «Nel Pnrr abbiamo inserito 60 mln per bonificare queste aree – ha affermato Foti – Tenere una discarica significa preoccuparsi anche del post-mortem di una discarica». 

Sulle capacità delle discariche, il governatore Nello Musumeci ha aggiunto: «Possiamo andare avanti per tre anni o per tre mesi. Se fossi più spregiudicato direi tra una settimana chiudiamo tutto: questo è il risultato di trent'anni di politica dei rifiuti, ma non lo faccio per senso di responsabilità». 

Sulla possibilità che il prossimo governo possa bloccare la procedura dei termovalorizzatori com'è avvenuto in passato, Musumeci ha replicato: «Chi vuole stare dalla parte della malavita e alimentare le discariche, è libero di farlo. Vorrei guardarli in faccia quelli che dicono di no». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA