Il neo costituente movimento politico/culturale “Siamo Tutti Cefalù”, rappresentato in Consiglio Comunale da Simona Vicari, ha fatto un esposto alla Procura della Repubblica e a tutte le autorità preposte, rispetto alla fuoriuscita di presunte acque reflue nel tratto di scogliera in prossimità della Via Pierre nel centro storico di Cefalù.
Il fatto documentato da fotografie e video non lascerebbe scampo ad alcun dubbio: intorno alle ore 11 del 1 luglio scorso, un cospicuo flusso di acque maleodoranti e torbide, da una scalanatura della scogliera, si riversava direttamente a mare. In un tratto di costa frequentato da numerosi turisti e bagnanti.
“Va immediatamente accertata la provenienza di tali acque fortemente inquinanti e dannose per la salute pubblica, per comprenderne l’origine e soprattutto fermarne il pericolosissimo riversamento su un tratto di costa di fronte le Mura Megalitiche, tra le principali attrazioni turistiche della nostra città. Auspichiamo inoltre che nel più breve tempo possibile sia effettuato un capillare monitoraggio di tutta la costa per scongiurare altri eventuali sversamenti di acque reflue” – ha così dichiarato il Consigliere Simona Vicari. Oltre la su firma l’esposto riporta anche quelle di Rosita Marchesano, Giuseppe Provenza, Zeudi Cimino, Dario Dolce, Peppe Norato e Giovanni D’amico.
Oggi il sindaco di Cefalù Daniele Tumminello ha diffuso la seguente comunicazione: "In ordine a segnalazioni di sversamenti di reflui in un tratto di scogliera del litorale cefaludese, è opportuno precisare che, per quanto emerge da comunicazioni rese dal Responsabile del Settore Manutenzione, si sarebbe verificato il momentaneo distacco elettrico di una pompa di sollevamento, che è stata prontamente ripristinata. Va rilevato che la zona interessata al temporaneo riversamento rientra tra quelle oggetto di divieto permanente alla balneazione, stabilito con D.D.G.n.225/2022, in quanto di pertinenza dell’area portuale e che i prelievi realizzati dall’ASP il 4 luglio scorso sui punti di campionamento corrispondenti alle zone balneabili evidenziano valori di gran lunga al di sotto dei limiti di norma".