LA MANIFESTAZIONE
Zampogna Fest, gioia nel centro di Agrigento Capitale della Cultura
Il sindaco Miccichè: “In attesa di far conoscere ai turisti nazionali e internazionali il nostro straordinario patrimonio artistico, abbiamo portato nel cuore della città la musica popolare tradizionale”. Il questore Palumbo, “Valorizzato il quartiere San Girolamo”. Prima dei concerti itineranti, la manifestazione, proposta al Comune dall’associazione Sikania in movimento, presieduta da Alfio Leocata e con la direzione artistica di Berta Ceglie, era stata aperta da un convegno con l’etnomusicologo Sergio Bonanzinga e maestri artigiani delle ciarameddi in cui si è parlato di pastorali. L’assessore Cantone, “auspichiamo un seguito”.
“Agrigento si appresta, in questo 2025, a far conoscere ai turisti nazionali e internazionali il proprio straordinario patrimonio culturale e ringrazio chi ha proposto lo Zampogna Fest che ha aperto un meraviglioso anno, portando la musica popolare tradizionale in questo centro storico bellissimo e che tutti ci invidiano”.
Lo ha detto Francesco Miccichè, sindaco della città che dal primo gennaio è la Capitale italiana della Cultura, mentre i musicisti – ventidue, provenienti da ogni parte della Sicilia – invadevano con le loro note gioiose il quartiere di San Girolamo, grazie a uno strumento musicale che, ha sottolineato il Sindaco, “rappresenta la nostra tradizione, una cultura popolare, natalizia ma anche pastorale”.
È stato così valorizzata, come ha affermato anche il questore, Tommaso Palumbo “una delle zone più affascinanti del centro storico, meno conosciute dal turismo e fors’anche un po’ abbandonata dagli agrigentini”.
A proporre al Comune lo Zampogna Fest è stata l’associazione Sikania in movimento, presieduta da Alfio Leocata – dichiarato Tesoro umano vivente del Reis come suonatore di friscalettu – e con la direzione artistica di Berta Ceglie, attrice e regista di grande fama.
Prima dei concerti itineranti lungo la via Atenea e a San Girolamo, dove si trova un magnifico presepe, si era svolto nel Seminario Vescovile, un convegno dal titolo Zampogne: tradizioni, costruzione e suoni della cultura popolare, con l’attesissimo intervento di Sergio Bonanzinga, ordinario di etnomusicologia dell’Università di Palermo, sulla filogenesi di questo strumento musicale. Coinvolgendo Rosario Altadonna – polistrumentista messinese che, per primo, nell’aprile scorso, si è laureato in cornamusa –, lo studioso ha mostrato flauti doppi e tripli e vari tipi di zampogna, come la surdulina.
“Abbiamo riannodato – ha detto Bonanzinga – i fili della memoria permettendo a un suono antico di vivere ancora nel presente. Ed è importante che questa riflessione storico-critica sullo strumento si sia svolta nell’Agrigento Capitale della Cultura, in particolare di quella del territorio, in continuità con un passato molto travagliato ma straordinariamente ricco proprio per tutte le culture che in Sicilia si sono avvicendate. Modi di cucinare, parlate, ma anche modi di suonare, di cantare che si sono stratificati nei secoli. Tutto ciò abbiamo il dovere di conservarlo e valorizzarlo”.
Berta Ceglie ha sottolineato come il convegno – al quale ha partecipato anche Salvo Tomasello, iscritto nel Libro dei Tesori umani viventi come costruttore di zampogna a paru – “abbia consentito di portare alla luce non solo tecniche musicali e maestria artigianale, ma anche il ruolo fondamentale di questi strumenti nelle celebrazioni popolari”.
Il prof. Bonanzinga ha infatti ricordato come, nell’Agrigentino, “sia ancora viva una straordinaria tradizione di pastorali, legate alla rappresentazione del Natale, e sarebbe il momento di pensare a metterle in scena, precedute da discorsi introduttivi, proiettandole nella contemporaneità. Perché questo dev’essere il nostro obiettivo: rendere la tradizione viva per la gente di oggi”.
Della stessa opinione l’assessore comunale Carmelo Cantone, il quale ha sottolineato “l’alta considerazione che Agrigento ha delle tradizioni popolari”.
“Per questo – ha affermato – la Giunta ha subito compreso che, nel periodo di Natale, questo Zampogna Fest, raduno di eccellenti musicisti, sarebbe stato accolto da tutti con grande entusiasmo. E per questo riteniamo e auspichiamo che possa avere un seguito”.
Didascalie
a- La grande folla nel quartiere San Girolamo
b- La sonata delle zampogne davanti al presepe
c- Una ripresa con il drone degli zampognari nel centro cittadino
d- Il seguito intervento del prof. Bonanzinga nel convegno
e- Il pubblico del convegno
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