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Ventenne uccise coetaneo con due coltellate: chiesti 14 anni

Di Redazione |

SCIACCA – Il pubblico ministero di Sciacca, Roberta Griffo, ha chiesto la condanna a 14 anni di reclusione per Pietro Leto, di 21 anni, di Alessandria della Rocca (Agrigento), accusato dell’omicidio del concittadino Vincenzo Busciglio, 23 anni, avvenuto con un’arma da taglio al culmine di un litigio. Il processo si celebra con il rito abbreviato al tribunale di Sciacca davanti al giudice Alberto Davico, procedimento che consente la riduzione di un terzo della pena, che altrimenti sarebbe stata di 21 anni.

Il 29 giugno toccherà alle parti civili: i genitori di Busciglio e la sorella si sono costituiti con gli avvocati Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Francesco Accursio Mirabile.

Il 22 luglio spazio all’arringa difensiva dell’avvocato Antonino Gaziano.

Secondo l’accusa, lo scorso 12 marzo Leto avrebbe colpito all’addome e al dorso Vincenzo Busciglio, provocandogli la lacerazione di organi vitali. Busciglio quella sera sarebbe stato pugnalato nel centro del paese e da lì avrebbe cercato di fare rientro a casa, sottovalutando la conseguenza dei colpi ricevuti. Busciglio si sarebbe diretto verso via Sant’Antonio. Lì sarebbe crollato sul selciato. E’ deceduto poco prima dell’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA